La principessa Zelda della Nintendo nelle edicole votive di Napoli. Il video
La principessa videoludica Zelda appare in tre edicole votive napoletane in occasione del lancio di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom. Ecco un video
Tre edicole votive sono comparse a Napoli, nei quartieri Rione Sanità, Fuorigrotta e Centro Storico, durante il festival Comicon. Al loro interno non si trovano immagini di santi o madonne, ma la principessa Zelda della serie di videogiochi The Legend of Zelda di Nintendo, in occasione del prossimo lancio del nuovo The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom.
DA MARCHIO VIDEOLUDICO A IMMAGINE RELIGIOSA
Dopo l’installazione barocca e demoniaca realizzata da Activision Blizzard per promuovere il suo videogioco Diablo 4, un’altra iniziativa promozionale, stavolta realizzata da Nintendo con gli artisti Zeal Off e They Live, mescola videogioco e immaginario religioso in un’opera site-specific. Il risultato assume un aspetto forse involontariamente autoironico, con i marchi commerciali delle multinazionali dell’intrattenimento videoludico e tecnologico che si sostituiscono letteralmente alle immagini religiose. Da un certo genere di icona a un altro genere di icona, e nei videogiochi fantasy di The Legend of Zelda la principessa Zelda è in effetti una dea, o almeno la sua reincarnazione terrena.
LA SERIE THE LEGEND OF ZELDA
The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom è il seguito diretto di The Legend of Zelda: Breath of the Wild uscito nel 2017, quando la serie abbandonò la struttura che aveva seguito (pur con varie sperimentazioni) a partire almeno da The Legend of Zelda: Link’s Awakening del 1993. Da allora (e in parte questo vale sin dal primo episodio del 1986) nei The Legend of Zelda avevamo esplorato foreste, praterie, vulcani e laghi alla ricerca di sotterranei, dove sconfiggere mostri e conquistare oggetti che ci permettevano sia di arrivare alla fine di questi labirinti, sia di esplorare nuove aree nel mondo del gioco. Con The Legend of Zelda. Breath of the Wild, Nintendo ha in parte rivoluzionato la serie e in parte fatto riemergere alcuni spunti presenti nei suoi primi episodi e poi abbandonati. Il regno di Hyrule è qui un “open world,” uno spazio da esplorare più o meno liberamente, come ora scelgono di fare molte serie di videogiochi (la più rappresentativa è Assassin’s Creed di Ubisoft). Ma, a differenza di altre opere simili, The Legend of Zelda: Breath of the Wild ha offerto la stessa libertà anche in molti altri aspetti dell’esperienza. Abbiamo quasi sin dall’inizio più o meno tutti gli strumenti del gioco, abilità che ci consentono di manipolare l’ambiente circostante, e possiamo usarli come vogliamo e in modo creativo per risolvere sfide, puzzle e combattimenti. The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom continua in questa direzione, incoraggiando la sperimentazione con nuovi poteri che stavolta permettono anche di combinare tra loro armi e oggetti.
The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom sarà disponibile dal 12 maggio 2023 per Nintendo Switch.
Matteo Lupetti
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati