La storia di una ribelle sul Monte Verità in un film

“Monte Verità” è il film di Stefan Jäger, al cinema dal 29 giugno. La pellicola vede protagonista una donna ribelle, desiderosa di fuggire dagli obblighi familiari della società di allora, che trova rifugio nella comunità raccolta attorno al Monte Verità, ad Ascona. Il trailer

Un racconto verosimile, che si sviluppa attorno ad uno degli esperimenti sociali più rivoluzionari del passato: nel film “Monte Verità”, del regista Stefan Jäger, assistiamo alla storia di Hanna Leitner, giovane moglie e madre viennese che fugge l’oppressione della vita matrimoniale e della società borghese per raggiungere la comunità che ad Ascona, in Svizzera
diventò un polo di attrazione per chi cercava una vita “alternativa”.

Il film “Monte Verità”

La pellicola, presentata al 74° Festival di Locarno e al TFI Torino Film Industry, dal 29 giugno è visibile nei cinema italiani con Draka Distribution. Nasce da una sceneggiatura dell’esordiente Kornelija Naraks, dopo che il regista Jäger è rimasto folgorato da una visita al Monte Verità di Ascona.

La trama ruota attorno alla figura della protagonista Hanna, interpretata dall’attrice Maresi Riegner, che incarna una donna indolente e desiderosa di cambiare il corso della propria vita. Dinnanzi ad un marito che la vuole dedita solo agli impegni familiari e domestici, la donna fuggirà ad Ascona con l’intento di curare la propria asma e con l’ardente desiderio di seguire la sua passione per la fotografia.

La condizione della donna sul Monte Verità

La storia narrata dal film è tratta da una vicenda realmente accaduta e si focalizza sulla condizione femminile proposta sul Monte Verità, in antitesi a quella vissuta dalle donne all’epoca. Tra i valori fondanti della comunità di Ascona, c’era infatti quello dell’emancipazione femminile, accompagnato da un’educazione alla libertà di scelta, volto ad assecondare le aspirazioni e le inclinazioni di ogni individuo.

Non a caso in questo angolo meridionale del Ticino trovarono rifugio artisti e filosofi, come Jean Arp, Herman Hesse, Isadora Duncan, solo per citarne alcuni, oltre che dissidenti politici, teosofi, riformatori, anarchici, psicoanalisti.

Il film “Monte Verità” si rivela così molto più contemporaneo di quel che si possa credere, creando un ponte tra la coraggiosa e ribelle protagonista di fine Ottocento e le tante, troppe donne di oggi desiderose di scardinare le consuetudini che le costringono a vite che non desiderano.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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