Lo spot di Air Canada che racconta l’altro volto del viaggio

Air Canada ha lanciato lo spot dal titolo "Ticket to Dream" che mostra come un volo aereo possa cambiare la rotta della propria vita. Eccolo

Air Canada ha scelto di lanciare uno spot dal titolo Ticket to Dream, dai toni tutt’altro che ironici rispetto a quelli della concorrente British Airways, che ha puntato invece tutto sulle atmosfere inglesi in stile Bridgerton.

La compagnia di bandiera canadese ha voluto invece mostrare un altro aspetto del viaggio, non mosso da motivi lavorativi e nemmeno per turismo e svago, ma necessario per veri e propri cambi di vita.

La trama dello spot di Air Canada

Lo spot, lanciato a luglio scorso, evoca la storia di una famiglia di immigrati, che da una regione povera della Jamaica decide di cercare fortuna e metter su famiglia a Toronto. Le vicende della coppia corrono in parallello a quelle di una giovane atleta che rincorre il sogno olimpico con la nazionale canadese.

Alla fine del video, diretto da Kevin Foley, i due racconti si riveleranno collegati, a dimostrazione che un biglietto aereo può realizzare un sogno o forse due.

I temi dello spot “Ticket to Dream” di Air Canada

Dedizione, tenacia, sacrificio, ambizione, sono centrali nello spot Ticket to Dream che affronta temi “caldi” in questa estate olimpica.

I protagonisti sono infatti immigrati che trovano in Canada la loro nuova patria e la culla per realizzare i loro sogni, a fronte di grande impegno e duro lavoro: la stessa giovane atleta è canadese di seconda generazione e concorre alle Olimpiadi per il suo Paese di accoglienza.

Alla vigilia delle elezioni del 2025, lo spot di Air Canada strizza così l’occhio al Primo Ministro liberale in carica Justin Trudeau, che sin dal 2017 ha adottato politiche migratorie di grande apertura e accoglienza, osannate da molti e demonizzate da tanti altri.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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