La Collezione Maramotti va a mensa? Nuovi spazi per il megamuseo di Reggio Emilia
Noi lo abbiamo sempre sostenuto: la Collezione Maramotti è, ad oggi, uno degli spazi museali più significativi a livello nazionale. Una delle collezioni private -ma aperta al pubblico- d’arte contemporanea più risolutive del paese, uno degli spazi espositivi più affascinanti in assoluto, uno dei luoghi ove la programmazione di piccoli, puntuali e peculiari eventi temporanei […]
Noi lo abbiamo sempre sostenuto: la Collezione Maramotti è, ad oggi, uno degli spazi museali più significativi a livello nazionale. Una delle collezioni private -ma aperta al pubblico- d’arte contemporanea più risolutive del paese, uno degli spazi espositivi più affascinanti in assoluto, uno dei luoghi ove la programmazione di piccoli, puntuali e peculiari eventi temporanei è più intelligente e eccellentemente confezionata e congegnata. Ovvio, dunque, ciò che Artribune è in grado di anticipare: la Collezione Maramotti starebbe pensando, secondo indiscrezioni non confermate e non ufficiali, di ingrandirsi un po’. Le attività che si susseguono richiedono nuovi spazi, la collezione -alimentata dagli eredi del grande Achille Maramotti- non smette di essere arricchita. E allora questo kunstmuseum unico nel suo genere potrebbe ‘occupare’ anche un ampio spazio attiguo, quello della ex mensa per i dipendenti (tutta la Collezione Maramotti trova spazio in un ex opificio dell’azienda di famiglia Max Mara): una stecca che aggiungerebbe ulteriori 1000 mq ad una realtà che, ci auguriamo, diventi sempre più “pubblica” liberalizzando gli orari di apertura, dotandosi di servizi aggiuntivi (un bel bar, un bel ristorante), ampliando l’accessibilità e incrementando il suo già fondamentale ruolo formativo.
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