Verso Est. Fra mostre e sessioni d’asta, a New York spopola l’Asian Week
Sarà che adesso si nota di più, dopo che Artprice ha “laureato” la Cina al top del mercato dell’arte internazionale. Fatto sta che l’arte asiatica invade il globo, toccando l’acme con l’incandescente mese che a New York ha visto susseguirsi eventi, mostre, performance, simposi e soprattutto vendite all’asta. Protagonista principale di mostre e performance l’India […]
Sarà che adesso si nota di più, dopo che Artprice ha “laureato” la Cina al top del mercato dell’arte internazionale. Fatto sta che l’arte asiatica invade il globo, toccando l’acme con l’incandescente mese che a New York ha visto susseguirsi eventi, mostre, performance, simposi e soprattutto vendite all’asta.
Protagonista principale di mostre e performance l’India contemporanea, che però all’asta ha ottenuto risultati al di sotto delle aspettative, mentre a farla da padrona è stata nel comparto antico la Cina, che da Sotheby’s ha totalizzato 71.3 milioni di dollari, partendo da una stima di 17-25 milioni, portando a Christie’s 117 milioni di dollari, 40 milioni in più rispetto al record precedente.
Fra le mostre dell’Asian Week, da Priska C. Juschka Fine Art i fantasiosi video di Almagul Menlibayeva che esplorano la vita post-sovietica nelle terre dell’Asia centrale, mentre il Rubin Museum ha presentato una installazione e performance del coreano Atta Kim che invitava gli spettatori a togliere l’acqua proveniente dallo scioglimento di una statua di ghiaccio raffigurante un Buddha seduto, portando alla luce la crescente fusione tra le culture asiatiche e occidentali.
– Martina Gambillara
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