Design e merchandising museale, un mix vincente. E le nuove leve sbocciano a Modena…
I primi esemplari? Il ciondolo di Gaspare Buzzati ispirato alle mappe dei centri storici, le collane di spaghetti fashion_FOOD del gruppo Gruppo Arch\2 di Dante Antonucci e Laura Crognale di Lanciano, i post-chips di Alessandra Ragusa, il boa per cavi di Silke De Vivo. Esemplari di cosa? Di Design per Artshop e Bookshop, al secolo […]
I primi esemplari? Il ciondolo di Gaspare Buzzati ispirato alle mappe dei centri storici, le collane di spaghetti fashion_FOOD del gruppo Gruppo Arch\2 di Dante Antonucci e Laura Crognale di Lanciano, i post-chips di Alessandra Ragusa, il boa per cavi di Silke De Vivo. Esemplari di cosa? Di Design per Artshop e Bookshop, al secolo DAB, come il nome del concorso riservato a giovani designers e ai loro prototipi per merchandising museale. Che ora giunge alla sua terza edizione, promotore il GAI con il sostegno dell’Ufficio Giovani d’Arte del Comune di Modena, altre istituzioni nazionali e non ultima la Galleria Civica di Modena, che espone i progetti a Palazzo Santa Margherita.
“I progetti selezionati – ha decretato la commissione ministeriale – rispondono positivamente a tre obiettivi: confrontarsi con la ricerca contemporanea a livello di linguaggio del design, sottolineare o individuare usi, gesti e, in generale relazioni nuove tra persone e oggetti; rinnovare la tipologia degli oggetti da commercializzare negli artshop e bookshop dei musei”. Vedere la gallery per credere!
Ma non solo. Di arte talvolta si riesce a vivere: mettendo in produzione gli oggetti, rendendoli commercializzabili e facendone un vero e proprio mestiere, il design ovviamente. E Modena si muove per creare opportunità, non solo visibilità, per gli artisti “emergenti”. Per altri quattro progetti, infatti, l’impresa reggiana Raggio Verde ha già stipulato contratti di produzione e vendita…
– Marta Santacatterina
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