Eliasson-style, ecco l’anteprima della nuova Concert Hall di Reykjavik by Henning Larsen Architects
Quando il paesaggio circostante è un insieme ricco di luce e sfumature, vale la pena porre particolare attenzione alle facciate degli edifici, capaci di riflettere, riprodurre e incanalare i mutamenti cromatici dell’intorno. Accade a Reykjavik, in Islanda, dove la nuova Concert Hall ha scelto la prestigiosa collaborazione del big startist Olafur Eliasson: migliaia di celle […]
Quando il paesaggio circostante è un insieme ricco di luce e sfumature, vale la pena porre particolare attenzione alle facciate degli edifici, capaci di riflettere, riprodurre e incanalare i mutamenti cromatici dell’intorno. Accade a Reykjavik, in Islanda, dove la nuova Concert Hall ha scelto la prestigiosa collaborazione del big startist Olafur Eliasson: migliaia di celle bi e tridimensionali di vetro trasparente, a cui si aggiungono frammenti abbinati per colori complementari che offrono, nell’interno, giochi di luce iridescenti e mai uguali.
L’opera, che sarà inaugurata il 4 maggio 2011, e realizzata da Henning Larsen Architects in collaborazione con i Batteríið Architects, altro non è che un gioco di volumi trapezoidali fusi insieme e ricoperti da una pelle traslucida che garantisce un continuo rimando inside-outside. Così, il paesaggio circostante è ancor più incorporato nell’architettura. L’edificio da 29mila mq che di per sé ha una morfologia geometrica piuttosto semplice, si affaccia su una grande piazza pubblica e contiene quattro sale concerti ed innumerevoli servizi accessori (uffici, conference room, ristoranti). Aiutato nell’elaborazione tecnica acustica dagli Artec Consultants Inc – già noti per molti altri auditorium nel mondo – il team di architetti offre una nuova importante sede per la Iceland Symphony Orchestra e la Icelandic Opera, oltre a nuovi spazi per la scena culturale europea.
Come una scatola preziosa, l’edificio, si sviluppa intorno al tema del vuoto: ampi atri dalle imponenti altezze su cui si affacciano passerelle bianche che fungono sia da connettivi di distribuzione che da balconate panoramiche da cui ammirare il porto a differenti quote. Un piccolo gioiello che ridisegna con grazia il waterfront islandese.
– Giulia Mura
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