La longa manus del Getty? Al via un MEGA progetto online per le antichità in Giordania…
Si chiama MEGA, e l’acronimo (casualmente?) da un’idea della portata del progetto. Sta infatti per Middle Eastern Geodatabase for Antiquities, ed è il più grande database online per le antichità al mondo, lanciato dalla Giordania con lo scopo di catalogare ogni sito archeologico della nazione rafforzando la salvaguardia di questi tesori. Il programma da 1 […]
Si chiama MEGA, e l’acronimo (casualmente?) da un’idea della portata del progetto. Sta infatti per Middle Eastern Geodatabase for Antiquities, ed è il più grande database online per le antichità al mondo, lanciato dalla Giordania con lo scopo di catalogare ogni sito archeologico della nazione rafforzando la salvaguardia di questi tesori.
Il programma da 1 milione di dollari, sviluppato con la collaborazione del Getty Institute di Los Angeles (e guai a pensare che il Getty abbia interessi ai reperti antichi, eh?) e del World Monuments Fund di New York, utilizza il Geographic Information System, sistema simile a Google Earth, per mappare 11mila siti del paese collegati ai relativi inventari sul loro contenuto e lo stato di conservazione. Gli archeologi usano sempre più spesso il GIS e altre tecnologie simili per catalogare gli scavi, ma questo database è il primo nel suo genere perché può essere utilizzato sia per cercare che gestire i siti in un formato più agevole da consultare, anche per le persone che vogliono organizzare la visita. Il sistema definisce i limiti di ogni sito, aiuta le autorità a pianificare strategie per lo sviluppo della ricerca e del turismo, rende più semplice la condivisione delle informazioni tra le agenzie governative. Questa piattaforma web dovrebbe diventare un modello anche per l’Iraq, paese in cui il patrimonio antico è sempre più preda di saccheggi.
E rimanendo in tema di protezione nei paesi mediorientali, il Ministero delle Antichità egiziano si è visto costretto a rafforzare la protezione dei siti archeologici con la polizia, in seguito ad un’ondata di vandalismo e di saccheggio. Le autorità preposte alla guardia non erano più in grado di gestire questi episodi, in quanto non armate. Inoltre, il 12 aprile lo stesso ministero, retto da Zahi Hawass, ha annunciato il ritrovamento di 4 dei 37 reperti rubati dal Museo Egiziano durante le settimane di protesta anti Mubarak.
– Martina Gambillara
La videopresentazione del MEGA
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