Musei che chiedono l’elemosina. Il Museo del 900 fa la questua come la Tate. Gli altri cosa spettano a copiare?
Una buona idea che dovrebbe essere copiata a man bassa anche dagli altri musei italiani, in particolare da quelli d’arte contemporanea e dintorni che ancora stentano ad entrare nel cuore dell’italiano medio. Una buona idea che “fa tanto Tate Modern”, per dire. Una buona idea che potete trovare al Museo del 900 di Milano dove, […]
Una buona idea che dovrebbe essere copiata a man bassa anche dagli altri musei italiani, in particolare da quelli d’arte contemporanea e dintorni che ancora stentano ad entrare nel cuore dell’italiano medio. Una buona idea che “fa tanto Tate Modern”, per dire. Una buona idea che potete trovare al Museo del 900 di Milano dove, in mezzo alla collezione, con lo stesso curioso stile cremasteriano di tutto il museo, c’è un bussolotto mezzo trasparente e mezzo no dove il pubblico è invitato a infilare spiccioli per “arricchire le collezioni del Museo”.
Uno stratagemma che di certo non dà la svolta ai bilanci delle nostre istituzioni, ma che contribuisce ad avvicinare musei e visitatori, spazi d’arte e cittadini. Perché un conto è entrare al museo e pagare il biglietto obbligatorio per l’ingresso, altra cosa è donare anche solo un euro per il miglioramento delle collezioni. È indubbio come l’empatia aumenti. E allora Macro, Maxxi, Mambo, Mart e Rivoli, cosa aspettate a chiedere l’obolo?
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