Updates Milano: spigolature fieristiche, se la Cina, da replicante, diventa replicata…

È inutile, è il momento della Cina. Se ne parla per il primo posto guadagnato nel mercato internazionale dell’arte, se ne parla per l’arresto di Ai Weiwei. E ora se ne parla anche dentro MiArt: capita infatti di incrociare allo stand di Federico Luger i lavori di Gabriele di Matteo, una serie di tele dal […]

È inutile, è il momento della Cina. Se ne parla per il primo posto guadagnato nel mercato internazionale dell’arte, se ne parla per l’arresto di Ai Weiwei. E ora se ne parla anche dentro MiArt: capita infatti di incrociare allo stand di Federico Luger i lavori di Gabriele di Matteo, una serie di tele dal titolo China made in Italy, ovvero l’artista italiano che copia il collega cinese. Una bella e sana provocazione, un ribaltamento dei luoghi comuni…
Lo stesso di Matteo si mette in mostra con Quadro di famiglia, un’opera in 16 pezzi venduti singolarmente (a mille euro l’uno). Chi vuole può acquistare il frammento che più gli piace, dal più figurativo al più astratto. Anche qui: provocazione, o semplice adattamento al periodo di crisi?

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Redazione

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