E prima del via alle danze, eccovi un’infornata da statistiche lagunari
Entriamo in pieno clima biennalesco, e anche noi cominciamo a dare i numeri. Anzi, a darvi i numeri: e altre curiosità, presenze particolari, statistiche varie. Innanzitutto: chi ha invitato Bice Curiger alla Biennale? L’elenco è questo: Giorgio Andreotta Calò, Meris Angioletti, Nairy Baghramian, Yto Barrada, Elisabetta Benassi, Monica Bonvicini, Mohamed Bourouissa, Carol Bove, Gerard Byrne, Mariana […]
Entriamo in pieno clima biennalesco, e anche noi cominciamo a dare i numeri. Anzi, a darvi i numeri: e altre curiosità, presenze particolari, statistiche varie. Innanzitutto: chi ha invitato Bice Curiger alla Biennale? L’elenco è questo: Giorgio Andreotta Calò, Meris Angioletti, Nairy Baghramian, Yto Barrada, Elisabetta Benassi, Monica Bonvicini, Mohamed Bourouissa, Carol Bove, Gerard Byrne, Mariana Castillo Deball, Maurizio Cattelan, Gianni Colombo, Martin Creed, Guy de Cointet, Gintaras Didžiapetris, Song Dong, Trisha Donnelly, Shannon Ebner, Latífa Echakhch, Ida Ekblad, Omer Fast, Urs Fischer, Llyn Foulkes, Luca Francesconi, Katharina Fritsch, Cyprien Gaillard, Dani Gal, Ryan Gander, Gedewon, Luigi Ghirri, David Goldblatt, Jack Goldstein, Loris Gréaud, Nicholas Hlobo, Karl Holmqvist, Bruno Jakob, Norma Jeane, Rashid Johnson, Annette Kelm, Gabriel Kuri, Elad Lassry, Klara Lidén, Christian Marclay, Fabian Marti, Nathaniel Mellors, Asier Mendizabal, Haroon Mirza, Jean-Luc Mylayne, Shahryar Nashat, Navid Nuur, Roman Ondak, Nicolás Paris, Philippe Parreno, Mai-Thu Perret, Amalia Pica, Giulia Piscitelli, Sigmar Polke, Seth Price, R.H. Quaytman, Nick Relph, Pipilotti Rist, Marinella Senatore, Cindy Sherman, Dayanita Singh, Josh Smith, Monika Sosnowska, Frances Stark, Sturtevant, Anya Titova, Rosemarie Trockel, Oscar Tuazon, James Turrell, Emily Wardill, Rebecca Warren, Corinne Wasmuht, Andro Wekua, Franz West, Jeanne (Johanna) Natalie Wintsch, Christopher Wool.
E ora qualche analisi dei dati biografici. Innanzitutto, non si può parlare di “quote rosa”, visto che il rapporto fra maschi e femmine è di 46 a 32, ovvero uomini 59%, donne 41%.
Se passiamo dal genere ai Paesi di nascita (o di afferenza), si riscontra una netta prevalenza dell’Europa: sono 42 gli artisti che provengono dal Vecchio Continente, se comprendiamo i britannici (che sono 8). Com’è noto, 10 sono gli italiani (di cui 2 nati a Venezia). Spostandosi a est, incontriamo 1 russo, 1 lituano e 1 georgiano; a sud si segnalano 2 maghrebini, 2 mediorientali, 4 israeliani, 1 etiope, 2 sudafricani. Quanto al Nuovo Continente, v’è 1 canadese, “solo” 14 statunitensi, 4 centro-sud-americani. Asia assai sotto-rappresentata, con 1 cinese e 1 indiano. In sintesi: americani 18%, italiani 12,80%, britannici 10,25%.
E i luoghi di residenza? Ben 4 italiani vivono all’estero, anzi 5, sapendo che Luca Francesconi trascorre più tempo a Parigi che a Milano. E se New York resta una meta piuttosto diffusa, la località maggiormente scelta per trasferirsi da altri luoghi di nascita (in specie europei) è Berlino.
Ultima notazione, di carattere anagrafico: la maggior parte degli artisti è nata negli anni ’70 (38); seguono i nati nei ’60 (17), nei ’50 (6), negli ’80 (4), nei ’40 e nei ’30 (3 per decennio). Sono 7 gli artisti deceduti.
E ora le complicazioni, che ognuno può gestire come crede. Come trattare da un punto di vista quantitativo i cinesi Birdhead, i germanofoni Das Institut, la rodata coppia Fischli & Weiss, gli austriaci Gelitin?
– Marco Enrico Giacomelli
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