Casa d’aste o music club? Avvio eccentrico per le vendite di primavera di Blindarte a Napoli
È attiva dal 1979 nel settore della custodia di opere d’arte e oggetti di valore, con caveaux tra i più importanti d’Italia. Negli anni si è ritagliata con successo anche come unica casa d’aste del Centro-Sud Italia membro dell’Associazione nazionale ed internazionale delle case d’asta. In seguito ha aperto la galleria Blindarte contemporanea, con mostre […]
È attiva dal 1979 nel settore della custodia di opere d’arte e oggetti di valore, con caveaux tra i più importanti d’Italia. Negli anni si è ritagliata con successo anche come unica casa d’aste del Centro-Sud Italia membro dell’Associazione nazionale ed internazionale delle case d’asta. In seguito ha aperto la galleria Blindarte contemporanea, con mostre di artisti del circuito internazionale affermati ed emergenti, e solo a dicembre 2010 ha stretto un accordo con il Gruppo MPS Montepaschi per la gestione di servizi legati al mondo dell’arte.
Ora la Blindhouse-Blindarte di Napoli allarga ancora la sua offerta, per proporsi come un fulcro della cultura partenopea sempre più a tutto tondo. E lo fa festeggiando – mercoledì 18 maggio, alle 19 – il via alle esposizioni per le aste di primavera con l’evento Blindarte in concerto, in cui il violinista Fabrizio Von Arx interpreterà, accompagnato da Julien Quentin al pianoforte, musiche ispirate alle opere proposte dalla casa d’asta, esibendosi in brani dei compositori ottocenteschi César Franck, Charles Camille Saint-Saëns e Pablo de Sarasate.
Dall’11 maggio sarà comunque aperta l’esposizione di dipinti e oggetti di arte antica, moderna e contemporanea selezionati in vista delle aste di primavera, in programma fra il 19 e il 25 maggio. Fra i top lots per la sezione di arte antica, Morte di Archimede di Salvator Rosa, un olio su tela stimato a partire dai 100 mila euro, e la Veduta di Venezia firmata da Monsù Desiderio (stima fra i 50 e i 70 mila euro). Fra le opere contemporanee, la tela bianca di Agostino Banalumi (fra i 60 e gli 80mila euro), e gli acrilici di Yayoi Kusama (40-60 mila), accanto al prezioso relitto di Hermann Nitsch (45-60 mila euro) del 1984, e al grande lavoro firmato da Mimmo Paladino (stima euro 55 – 75 mila euro).
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati