Faenza Updates: collezionismo, musei e fondazioni? No, anche qui si finisce a parlare di padiglioneitalia e di Sgarbi
Era nell’aria fin dall’inizio, evocato da ammiccamenti e rapidi intercalare. Ma per un po’ Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Ludovico Pratesi, insieme al moderatore Pier Luigi Sacco, hanno tenuto fede al tema del talk per cui erano chiamati sul palco, uno di primi del Festival: Collecting/contemporary: musei e fondazioni. Con la direttrice della Fondazione torinese […]
Era nell’aria fin dall’inizio, evocato da ammiccamenti e rapidi intercalare. Ma per un po’ Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Ludovico Pratesi, insieme al moderatore Pier Luigi Sacco, hanno tenuto fede al tema del talk per cui erano chiamati sul palco, uno di primi del Festival: Collecting/contemporary: musei e fondazioni. Con la direttrice della Fondazione torinese a raccontare gli esordi della sua collezione e le sue scelte (“In casa? Ho la ringhiera fatta da Marzia Migliora”), ed il direttore del centro la Pescheria di Pesaro a discettare fra produzione e acquisto delle opere.
Ma poi si percepiva che non si trattenevano più: dovevano dire la loro sul tema del momento, il Padiglione Italia di Vittorio Sgarbi. E qui – acclamato da irrefrenabili scrosci di applausi – si è distinto Pratesi, che dopo aver proposto il suo giudizio senza appello sul progetto e sulle modalità organizzative, ha dettato la sua risposta al quesito del giorno: partecipare o non partecipare? “No, non ci sono vie di mezzo. Bisogna dire no con decisione: chi accetta di partecipare, anche se mosso da spirito critico, comunque accetta e legittima questa sconclusionata mostra”. E adesso, signori artisti, che avete da dire?
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