L’assessore alla cultura di Torino? Maurizio Braccialarghe, direttamente da Mamma Rai
C’era una volta Fiorenzo Alfieri. Perché c’era Sergio Chiamparino sindaco. Il luogo del racconto è Torino, dove alla Cultura già si sapeva che ci sarebbero stati dei cambiamenti. E tuttavia si pensava che una sedia tanto importante restasse in quota Pd, e infatti avevamo fatto il nome di Francesca Ciluffo. Invece, così come all’Urbanistica – […]
C’era una volta Fiorenzo Alfieri. Perché c’era Sergio Chiamparino sindaco. Il luogo del racconto è Torino, dove alla Cultura già si sapeva che ci sarebbero stati dei cambiamenti. E tuttavia si pensava che una sedia tanto importante restasse in quota Pd, e infatti avevamo fatto il nome di Francesca Ciluffo. Invece, così come all’Urbanistica – dove il nome oramai prossimo all’ufficializzazione resta quello di Anna Prat – anche alla Cultura si è guardato alla società civile. O meglio, al di fuori dei partiti propriamente detti. Poiché sarà Maurizio Braccialarghe a dirigere uno dei settori vitali per la città, per l’appunto quella della Cultura. Chi è costui? Il direttore del Centro Produzione Rai, che fra l’altro è genovese. A guardare nel sistema dell’arte, un dato – magari soltanto di “colore” – emerge immediatamente: prima Fabrizio De Noce alla presidenza del Consorzio della Venaria Reale, poi Giovanni Minoli a quella del Castello di Rivoli, ora Braccialarghe addirittura all’assessorato cittadino. È vero che di film e serie e fiction a Torino oramai se ne son girate parecchio, ma la città non rischia di diventare una… cine-città?
– Marco Enrico Giacomelli
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