Supermarket fieristico. E Art Basel fa un passo ad Est mangiandosi Art Hong Kong
ART HK fin dalla sua nascita nel 2008 è stata chiamata “la terza Art Basel” per i grandi numeri che è sempre riuscita a raggiungere. Ora invece il soprannome è diventato realtà: MCH Swiss Exhibition (Basel) Ltd., organizzatore di Art Basel e Art Basel Miami Beach, ha firmato un accordo con Asian Art Fairs Ltd, […]
ART HK fin dalla sua nascita nel 2008 è stata chiamata “la terza Art Basel” per i grandi numeri che è sempre riuscita a raggiungere. Ora invece il soprannome è diventato realtà: MCH Swiss Exhibition (Basel) Ltd., organizzatore di Art Basel e Art Basel Miami Beach, ha firmato un accordo con Asian Art Fairs Ltd, proprietaria di ART HK. Il gruppo svizzero diventerà azionista di maggioranza di Asian Art Fairs Ltd a partire dal primo luglio 2011.
Art Basel entrerà quindi dalla porta principale nel mercato asiatico, che attraverso l’unione delle competenze e dell’esperienza di entrambe le organizzazioni, darà la possibilità al MCH Group di costruire il principale evento artistico nella regione ed espandere la sua importanza nel mondo. L’edizione del 2012 manterrà il nome ART HK e anche la direzione di Magnus Renfrew, ma subirà una variazione nel calendario, ovvero dal 2 al 5 febbraio 2012 rispetto al tardo maggio come di consueto. Step successivo sarà quello di convertire ART HK al marchio Art Basel, ufficializzando così la nascita della terza piattaforma del leader mondiale delle fiere d’arte.
Da sempre ART HK ha visto la partecipazione di gallerie che la fanno rientrare a pieno titolo nel circuito internazionale. Da quest’anno sono subentrate nuove gallerie come David Zwirner, Acquavella and Blum & Poe, Yvon Lambert, Victoria Miro, Goodman Gallery dal Sud Africa, Vitamin Creative Space dalla Cina e l’indiana Nature Morte, ciascuna delle quali sarà presente ad Art Basel qualche settimana dopo (15-19 giugno).
E come non subire il fascino di Hong Kong? Art Basel oltre a credere nelle potenzialità del mercato asiatico, ha colto l’occasione di uscire dai magri mercati di Europa e Stati Uniti, guadagnandosi un avamposto di eccellenza in una Hong Kong che è diventata la terza piazza mondiale per l’arte.
– Martina Gambillara
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati