Washington, Italy. E al vernissage di Andrea Bianconi accorrono in 6mila. Ecco tutte le foto…
Gli italiani negli Stati Uniti sono spesso visti come un popolo di Don Abbondio, smarriti in un contesto gattopardesco. Pizza, mafia e mandolini. Poi ci invidiano e ci rubano scienziati, tecnici, artisti. È il caso di Andrea Bianconi, che arrivato a Washington per inaugurare nei giorni scorsi una gigantesca installazione presso l’Ambasciata Italiana, si è […]
Gli italiani negli Stati Uniti sono spesso visti come un popolo di Don Abbondio, smarriti in un contesto gattopardesco. Pizza, mafia e mandolini. Poi ci invidiano e ci rubano scienziati, tecnici, artisti. È il caso di Andrea Bianconi, che arrivato a Washington per inaugurare nei giorni scorsi una gigantesca installazione presso l’Ambasciata Italiana, si è visto sommergere da una marea di 6mila persone.
Curiosità, interesse, desiderio di novità? L’opera di Bianconi può soddisfare ogni tipo di sguardo. È una cascata di 150 corde colorate di bianco che pendono dal soffitto della Hall Piazza Italia dell’Ambasciata. Ad esse è annodato uno sterminio di oggetti – dischi, anelli, tazzine, palle, cerchi, viti – che formano uno “chandelier” simbolico ed evocativo.
Fa tanto “interno borghese” alla Luchino Visconti, ma soprattutto fa legame, unione: storia e presente uniti nello stesso abbraccio. Sette metri di alluvione romantica, surreale. Un archivio della memoria, una festa per i 150 anni d’Italia. Che anche a Washington abbiano voluto “partecipare” alle nostre celebrazioni?
– Luigi Meneghelli
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