Art market ruffiano, forte dove l’economia è forte. Come in Brasile, che lancia un nuovo fondo d’investimento in arte
Sulla scia del londinese Fine Art Fund di Philip Hoffman e del moscovita Sobranie.Photoeffect, anche il Brasile vuole avere il proprio fondo d’investimento, per stimolare gli investitori private ad utilizzare il mercato dell’arte contemporanea come strumento finanziario. Ci ha pensato Plural Capital, società basata a Rio de Janeiro e San Paolo, che ha dato avvio […]
Sulla scia del londinese Fine Art Fund di Philip Hoffman e del moscovita Sobranie.Photoeffect, anche il Brasile vuole avere il proprio fondo d’investimento, per stimolare gli investitori private ad utilizzare il mercato dell’arte contemporanea come strumento finanziario. Ci ha pensato Plural Capital, società basata a Rio de Janeiro e San Paolo, che ha dato avvio al BGA Private Equity Investment Fund, una nuova iniziativa d’investimento in arte che vale 24 milioni di dollari.
Mentre la maggior parte dei mercati mondiali di arte contemporanea e moderna sono stati colpiti dalla crisi economica, il mercato brasiliano ha registrato una crescita del 38% tra il 2008 e il 2009. Alla recente vendita BRIC di Phillips de Pury di Londra il top lot tra gli artisti brasiliani se l’è aggiudicato Beatriz Milhazes, con 585mila dollari. Altri grandi nomi brasiliani sono Lygia Clark, la cui scultura in alluminio Bicho è stata venduta l’anno scorso a $ 565.400, mentre a febbraio un dipinto di Adriana Varejao è stato venduto per 1.77 milioni di dollari da Christie’s. Ci sono solamente quattro o cinque artisti che guidano verso l’alto i prezzi, ma le recenti performance di Varejo e Milhazes incrementeranno la fiducia fra i compratori. Come funziona il nuovo fondo brasiliano? La strategia sarà quella di comprare opere d’arte contemporanea, principalmente di artisti brasiliani, per tre anni per poi passare i successivi due a rivendere le opere acquisite. L’intera collezione potrebbe essere rivenduta ad un museo o una galleria, a seconda della migliore opzione che si presenterà.
Ma la testimonianza dell’ottima salute del mercato carioca viene anche dalla fiera SP-Arte, la più importante fiera brasiliana, ha chiuso i battenti a metà maggio con un numero record di espositori – 89 di cui oltre 70 brasiliani – e più di 18mila visitatori. Le gallerie brasiliane, che avevano venduto tutto già dall’apertura, l’hanno fatta da padrona, confermando il fatto che entrare in un mercato locale è molto difficile per le gallerie straniere, soprattutto a causa dell’alta tassazione.
– Martina Gambillara
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