Basel Updates: nei talks di Art Salon spazio anche all’”italiano” Cy Twombly. E a Larry Gagosian
Art Salon è sempre un bel sentire. Il meglio della critica d’arte internazionale, artisti tra i più rinomati e direttori dei principali musei a profusione. L’Italia è anche qui, attraverso un americano che ha amato Roma: Cy Twombly. Mirta D’Argenzio, che modera l’incontro, lo chiama giustamente un “feticcio personale” e questo primo volume del Catalogo […]
Art Salon è sempre un bel sentire. Il meglio della critica d’arte internazionale, artisti tra i più rinomati e direttori dei principali musei a profusione. L’Italia è anche qui, attraverso un americano che ha amato Roma: Cy Twombly. Mirta D’Argenzio, che modera l’incontro, lo chiama giustamente un “feticcio personale” e questo primo volume del Catalogo Ragionato dei Disegni (1951-55) (128 euro) pare proprio esserlo, come spiegano i tre importanti panelist qui giunti per illustrare come rispetto ai cataloghi dei disegni dei Settanta già pubblicati da Yvon Lambert decenni fa (con alcune chicche, come l’introduzione di Roland Barthes riprodotta in manoscritto) questo volume edito da Nicola Del Roscio, amico storico dell’artista che da 17 anni lavora al progetto titanico, si avvale di informazioni più complete e definitive: come una nota biografica dettagliata e definitiva (poiché ufficiale), e l’intera lista di tutte le mostre di Twombly, anche le minori.
Anche dal punto di vista critico, questo volume sarà foriero di ricognizioni nuove: come quella indicata dal giovane curatore della Tate Modern, Nicholas Cullinan, che vede nei primissimi disegni del maestro, quelli della serie North African Sketchbook (primi anni ‘50) una chiara influenza non ancora registrata proveniente dall’interesse per le culture primigenie e ancestrali, che poi saranno scalzate dal riferimento alla cultura classica; oppure come quella illustrata da Jonas Storsve, curatore del Gabinetto delle Stampe del Pompidou, che mostra in uno dei primi Combine paintings di Rauschenberg, il famoso letto, una serie di segni tipicamente twombliani posti in testa.
Sintomo, questo, di un’amicizia che ha preso due strade differenti e quasi opposte: quella di un artista che ha voluto tornare in patria per sostenere la paternità della Pop Art, e quella di un artista che ha scelto la città eterna per continuare un percorso più personale, intimista e profondamente ancorato a quella gestualità a cui Roland Barthes ha tributato uno dei più bei scritti. Come nota a margine, un Larry Gagosian presente in seconda fila: visto che il volume in questione, di cui è coeditore con Schirmer/Mosel, sarà in vendita anche nella sua galleria globale.
– Nicola Davide Angerame
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati