E intanto in Umbria si sta svolgendo il più importante convegno di architettura. Qualche aggiornamento
In una Perugia presa d’assalto, Festarch – festival internazionale di Architettura – ha preso avvio. Ma il tour de force inizia male, la conferenza del famoso designer Jasper Morrison viene cancellata senza preavviso. Come recita l’avviso appeso all’ingresso “Jasper Morrison non sarà presente al suo posto si proietterà un suo video”. Ma andiamo avanti. A […]
In una Perugia presa d’assalto, Festarch – festival internazionale di Architettura – ha preso avvio. Ma il tour de force inizia male, la conferenza del famoso designer Jasper Morrison viene cancellata senza preavviso. Come recita l’avviso appeso all’ingresso “Jasper Morrison non sarà presente al suo posto si proietterà un suo video”. Ma andiamo avanti. A Palazzo dei Priori Ma Yansong – fondatore del giovane ma già avviatissimo studio cinese Mad – e il presidente Adi – Associazione per il disegno industriale – Luisa Bocchietto raccontano Pechino e la sua fase di transizione. Una città incessantemente alla ricerca del cosiddetto “Successful model” americano secondo Ma Yansong che, invece, con il suo studio propone modelli utopici ma socialmente utili per una ipotetica Pechino nel 2050. Una struttura organica orizzontale che integri i grattacieli, la trasformazione di Piazza Tienanmen in un gigantesco bosco e l’inserimento di piccole bolle amorfe che, sopperendo alla mancanza di nuovi servizi, aumentano la vivibilità della città vecchia. Tante sfide per la Cina che, in bilico tra passato e presente, fatica ancora a individuare la propria strada.
Durante il pomerigigo tre designer diversissimi tra loro. Tre motivi per intervenire durante il Festarch di Perugia. Fabio Novembre, ormai etichettato come “L’istrionico”, sul palco del Teatro Morlacchi, recita il suo abituale show. Decanta l’amore per Milano, sua città d’adozione che l’ha consacrato dandogli notevole spazio. Dai progetti per via Montenapoleone a quello per l’Expo di Shanghai in cui interpreta a pieno i sogni, le eccellenze e i limiti della capitale del design. Paolo Ulian interviene, invece, per un fuori programma: come vincitore della prima edizione del “Premio Social Design”. Riconoscimento a un design silenzioso ma di sostanza. Delicato, elementare e geniale al contempo.
La prima giornata di Festarch si conclude con il maestro Alessandro Mendini che alla veneranda età di 80 anni, mostra i lavori di una vita non facendo mistero del suo “horror vacui”, che sceglie proprio come filo conduttore della lecture. Progetti dalle forme semplici, giocati su salti di scala. Sempre al limite tra arte e design dove la visione “puntinista” la fa da padrona perché, ne è convinto il designer milanese, oggi non è più possibile operare una sintesi delle arti ma è necessaria un’analisi, un assemblaggio, conservando quella visione per parti, tipica del “backstage”.
– Zaira Magliozzi
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