Italians love Basel. I galleristi di casa nostra esultano: a Basilea va alla grande
Galleria Massimo Minini, Brescia Finchè c’è ArtBasel c’è speranza. A detta degli italiani presenti nelle sezione Art Galleries, quella di Basilea si conferma indiscutibilmente come la migliore piattaforma fieristica al mondo. Organizzazione eccellente, estrema varietà delle proposte, standard qualitativi alti e, last but not least, una forza commerciale inattaccabile, che sfida crisi, impasse e terremoti […]
Finchè c’è ArtBasel c’è speranza. A detta degli italiani presenti nelle sezione Art Galleries, quella di Basilea si conferma indiscutibilmente come la migliore piattaforma fieristica al mondo. Organizzazione eccellente, estrema varietà delle proposte, standard qualitativi alti e, last but not least, una forza commerciale inattaccabile, che sfida crisi, impasse e terremoti finanziari. Insomma, il solito mix vincente: rigore e abbondanza, in perfetto elvetic style.
A tre giorni dall’apertura abbiamo chiesto agli espositori del Bel Paese qualche battuta a caldo rispetto all’andamento di queste prime giornate. Lamentele, qualche smorfia di disappunto o di scoramento? Macché. Niente di niente. L’entusiasmo regna sovrano. I commenti più esaltanti sono quelli di Lorenzo Fiaschi di Continua, che, diciamocelo, quest’anno ha voluto proprio strafare: moltissimi i collezionisti e gli addetti ai lavori calamitati dalla quantità/qualità di progetti promossi dalla galleria toscana, sia individualmente che in partnership con altre “colleghe” internazionali, per le due sezioni Galleries e Unlimited. Grande soddisfazione per il riscontro critico e l’andamento delle vendite, ma anche, sottolinea Fiaschi, per la maturità del pubblico: collezionisti attenti non solo ai nomi e agli zeri, ma anche ai contenuti. Altrettanto compiaciute le parole di Tucci Russo, colpito pure lui dal numero di visitatori attenti e interessati, molto più che nelle media delle fiere europee. Sulla stessa onda le considerazioni di Massimo De Carlo, contento della maggiore varietà etnica di collezionisti: tanti i Libanesi (fatto piuttosto nuovo) e i Cinesi, ma si attesta bene anche la presenza degli Italiani.
Ancora a proposito di collezionismo e geografie, Massimo Minini conferma il trend più che positivo di ogni anno e ci racconta di nuovi aficionados dal Brasile e, in generale, di un pubblico sensibilmente in aumento. Presente anch’essa ad Art Unlimited (dove, con una mega installazione di Kapoor, ha affrontato un allestimento decisamente impegnativo), spende parole generose per l’organizzazione impeccabile. Lieti i toni di Giò Marconi: “ArtBasel è sempre una Fiera fantastica”, confessa. Sintetico ed esaustivo. Ma anche per Mauro Nicoletti di Magazzino “ArtBasel, con il suo pubblico iper-selezionato, risulta essere la migliore al mondo”. Collezionisti per la maggior parte europei, quelli della galleria romana, ma molti i contatti nuovi: gente che si avvicina senza diffidenza, con una gran voglia di saperne di più su opere e artisti.
La Svizzera come l’Eldorado? Più o meno. I conti si fanno alla fine dei giochi, certamente, ma da quel che c’è parso d’annusare i nostri galleristi, tra un paio di giorni, varcheranno il confine con l’animo più leggero e il portafogli un po’ più pingue.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati