Nessun Ordine nel primo numero di No Order, rivista diretta da Marco Scotini presentata a Milano
Dopo il numero zero, la nuova rivista d’arte No Order. Art in a Post-Fordist Society presenta al pubblico il suo primo numero ufficiale. A introdurre la pubblicazione a Milano, in Triennale, nella sala Lab, arrivano il direttore Marco Scotini, Rossella Biscotti, Sylvère Lotringer e Christian Marazzi. Scotini descrive No Order come una nuova edizione capace […]
Dopo il numero zero, la nuova rivista d’arte No Order. Art in a Post-Fordist Society presenta al pubblico il suo primo numero ufficiale. A introdurre la pubblicazione a Milano, in Triennale, nella sala Lab, arrivano il direttore Marco Scotini, Rossella Biscotti, Sylvère Lotringer e Christian Marazzi. Scotini descrive No Order come una nuova edizione capace di competere con le maggiori riviste del settore dell’arte e della critica, ma la rivista sottopone al lettore un muro di interventi per quasi quattrocento pagine. Sebbene la pubblicazione sia definibile come “un progetto editoriale di ricerca e investigazione rivolto al rapporto tra sistema dell’arte contemporaneo e modalità produttive del capitalismo contemporaneo” il fiume di saggi e di interventi è da manuale (giochi di parole permettendo).
Chiunque sfogli No Order si trova tra le mani una raccolta di interventi di grafica ed ermeneutica del contemporaneo di livello ricercato (vedi Alexei Penzin e il testo di Nelly Richard). Nonostante il formato ieratico, non sempre il valore e l’interesse dei contributi di No Order riesce a mantenere l’attenzione di chi legge i testi in italiano. Tre le sezioni (Time Zone/Play Time/Time Machine), con scorci di stringente attualità come il saggio di Vasif Kortun, curatore del padiglione UAE in Biennale.
– Ginevra Bria
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati