Nessuna turbolenza, a Londra il mercato dell’arte continua a macinare successi. Volano Schiele e Picasso
“It’s an amazingly strong market!”: l’affermazione della gallerista Daniella Luxembourg, all’uscita dalla vendita di Sotheby’s Impressionist and Modern Art a Londra del 22 giugno, ben rappresenta il tuonante momento delle aste d’arte di questo primo semestre del 2011. La serata di Sotheby’s si è conclusa con la vendita di 37 lotti che hanno totalizzato 109 […]
“It’s an amazingly strong market!”: l’affermazione della gallerista Daniella Luxembourg, all’uscita dalla vendita di Sotheby’s Impressionist and Modern Art a Londra del 22 giugno, ben rappresenta il tuonante momento delle aste d’arte di questo primo semestre del 2011.
La serata di Sotheby’s si è conclusa con la vendita di 37 lotti che hanno totalizzato 109 milioni di euro, con solamente tre invenduti. Egon Schiele ha avuto un grandissimo successo come preannunciato, superando i 27 milioni, venduto prima di arrivare in sala ad un compratore russo che aveva dato garanzia di acquisto.
Alla vendita diurna sono stati totalizzati €16m portando il totale di giugno a €125m, pienamente entro le stime. Oltre alla strepitosa vendita di Schiele, anche Marc Chagall ha battuto il proprio record per i lavori su carta con l’opera Au-Dessus de la ville, venduto a €2m, assieme a Tamara de Lempicka con La Dormeuse del 1930 venduto a €4m.
Da Christie’s la sera precedente sono andati in scena 92 lotti tra cui 40 della collezione dello svizzero Ernst Beyeler, venduti in beneficenza per la Fondazione Beyeler, per un totale di €140m. Le Ninfee di Monet sono andate invendute con grande stupore, mentre Picasso ha avuto risultati migliori. L’opera in dono all’Università di Sydney, Jeune fille endormie, è stato venduta a €15m alla Pyms Gallery. Il ritratto di Dora Maar, Femme assise, robe bleue, ha infuocato i compratori in sala, mentre il greco finanziere Dimitri Mavromatis se l’è aggiudicato a €20m contro i 9m di stima massima.
In questa prima manche di aste londinesi, i compratori europei hanno dominato le vendite, aggiudicandosi il 54% dei lotti venduti, mentre i compratori americani sono saliti al 42%, impressionante percentuale nonostante la debolezza del dollaro. Gli asiatici invece rappresentavano il 4%.
Le vendite dimostrano che l’economia dell’arte sta riprendendo alla grande e la fiducia sta sbocciando di nuovo nonostante i problemi finanziari internazionali.
– Martina Gambillara
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