Madrid sì, Berlino no. O Forse sì. La Dama con l’ermellino di Leonardo va in vacanza in Spagna, e a Cracovia arrivano El Greco, Goya, Ribera, Zurbarán
È un’evidente forzatura, eppure non si può fare a meno di fantasticare su una piccola ma simbolica rivalsa, un catartico lavaggio dell’onta atteso per settantadue anni, dal famigerato Patto Molotov-Ribbentrop con il quale la Germania nel 1939 si spartì con la Russia il territorio polacco. Ed è l’arte il territorio dove avrebbe potuto attuarsi questa […]
È un’evidente forzatura, eppure non si può fare a meno di fantasticare su una piccola ma simbolica rivalsa, un catartico lavaggio dell’onta atteso per settantadue anni, dal famigerato Patto Molotov-Ribbentrop con il quale la Germania nel 1939 si spartì con la Russia il territorio polacco.
Ed è l’arte il territorio dove avrebbe potuto attuarsi questa piccola nemesi storica: dallo scorso 12 giugno il Museo nazionale di Cracovia sfoggia l’esposizione di un campione di opere provenienti dalla collezione privata dei Reali di Spagna. E l’operazione si è resa possibile grazie all’inserimento in extremis della Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci nel pacchetto di circa duecento opere atterrate a maggio a Madrid per una mostra sui tesori della Polonia, visitabile fino al prossimo 4 settembre.
Ebbene: la dama leonardiana era stata inizialmente richiesta in prestito dalla Gemäldegalerie di Berlino, ma dopo lunghe polemiche il ministero polacco aveva rifiutato la concessione. Per poi tornare sui suoi passi. Ora comunque Cracovia si porta a casa un prezioso gruppo di capolavori di El Greco, Tiziano, Goya, Giuseppe de Ribera, Zurbarán. “Questa mostra non offre soltanto la possibilità di sbirciare alcuni capolavori, ma rappresenta anche un’occasione unica per indagare l’evoluzione dei gusti dei monarchi spagnoli”, ha spiegato Olga Jaros, coordinatrice dell’esposizione cracoviana.
È indubbio che l’entità della contropartita spagnola vada letta anche come un gesto diplomatico di buon augurio nei confronti di Varsavia, che ha assunto la presidenza di turno dell’Unione europea lo scorso 1 luglio.
– Giuseppe Sedia
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