Che fare per rendere accettabile un inceneritore? Bjarke Ingels ne fa una delle sue, e a Copenaghen ci mette sopra una pista da sci
Dalle nostre parti il dibattito l’aveva aperto l’eccentrico ed imprevedibile sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, volando fino a Los Angeles per incaricare nientemeno che l’archistar Frank Gehry. Da altre parti sono più avanti, come a Vienna, dove il progetto firmato nel 1979 dall’artista Friedensreich Hundertwasser è divenuto da tempo una meta turistica. Parliamo di […]
Dalle nostre parti il dibattito l’aveva aperto l’eccentrico ed imprevedibile sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, volando fino a Los Angeles per incaricare nientemeno che l’archistar Frank Gehry. Da altre parti sono più avanti, come a Vienna, dove il progetto firmato nel 1979 dall’artista Friedensreich Hundertwasser è divenuto da tempo una meta turistica.
Parliamo di inceneritori, termovalorizzatori, compattatori, mostri tecnologici legati allo smaltimento dei rifiuti destinati – ahinoi – ad entrare sempre più nel bagaglio visuale di tutti noi, e nella skyline di tutte le nostre belle città. Che fare dunque per rendere gli infernali ammassi di acciaio più accettabili?
In Danimarca ci ha pensato Bjarke Ingels, uno dei leader assoluti dell’architettura sostenibile, che per Copenaghen ha ideato un bizzarrissimo inceneritore nascosto sotto una pista artificiale da sci. L’impianto, di 100 metri di altezza, quando sarà pronto, ovvero nel 2016, sarà uno dei più puliti al mondo. E anche uno dei più divertenti!
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