E voi ve ne siete accorti? Al Padiglione Italia esponeva anche il clandestino art-raider Pino Boresta
Per tutta la prima giornata del vernissage nessuno se ne è accorto, e non c’è certo da stupirsi, visto il bailamme di targhette, imballaggi, opere appoggiate alla rinfusa che regnava e anzi – probabilmente – ancora regna. Nessuno si è accorto che al Padiglione Italia all’Arsenale, a un certo punto, è arrivato un signore con […]
Per tutta la prima giornata del vernissage nessuno se ne è accorto, e non c’è certo da stupirsi, visto il bailamme di targhette, imballaggi, opere appoggiate alla rinfusa che regnava e anzi – probabilmente – ancora regna. Nessuno si è accorto che al Padiglione Italia all’Arsenale, a un certo punto, è arrivato un signore con un rotolo sotto braccio, l’ha aperto e l’ha appeso ai famigerati “stendini” bianchi che infiorettano l’allestimento. E lì è rimasto, per tutta la giornata.
Un art-blitz in piena regola, ma chi era quel signore? Chi conosce alcune delle sue “imprese” passate, non avrà difficoltà a dire Pino Boresta. Un artista che ha fatto della provocazione e della dissacrazione l’oggetto stesso della sua creatività, con un chiodo particolarmente fisso per la Biennale di Venezia (si veda sotto l’”appello” lanciato nel 2009 a Birnbaum…). Insomma, quest’anno ha attaccato il suo bravo manifesto in PVC con su scritto “I want Pino Boresta to the Venice Biennial”, e senza bisogno di appelli…
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