Niente Padiglione Piemonte della Biennale? Invece saranno due, uno anzi sarà un Arsenale-bis. Mentre si continua a parlare di tagli alla cultura
Sempre più complessa, e un poco ridicola, la situazione piemontese e del suo Padiglione regionale, estensione del Padiglione Italia alla Biennale. Dopo il rifiuto da parte di un nutrito gruppo di artisti a prendervi parte, e il conseguente annullamento dell’inaugurazione – con coda polemica in stile “tutti-contro-tutti” nell’addossarsi le responsabilità -, ora il Padiglione raddoppia. […]
Sempre più complessa, e un poco ridicola, la situazione piemontese e del suo Padiglione regionale, estensione del Padiglione Italia alla Biennale. Dopo il rifiuto da parte di un nutrito gruppo di artisti a prendervi parte, e il conseguente annullamento dell’inaugurazione – con coda polemica in stile “tutti-contro-tutti” nell’addossarsi le responsabilità -, ora il Padiglione raddoppia. È quel che si evince da due distinte comunicazioni giunte alle redazioni dei giornali in questi giorni.
Ebbene sì, perché domattina, al Circolo della Stampa, il trio composto da Vittorio Sgarbi, Maurizio Braccialarghe (assessore alla Cultura, Turismo e Promozione della città di Torino) e Michele Coppola (assessore alla Cultura, Patrimonio linguistico e Politiche giovanili della Regione Piemonte) presenterà il progetto che va sotto il titolo Torino Esposizioni, un Secondo Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011. In sostanza, dichiara Sgarbi, “un secondo Padiglione Italia della Biennale, con artisti italiani e non solo piemontesi, che non sono stati invitati a Venezia da scrittori, intellettuali, poeti, ma di riconosciuta e riconoscibile qualità”. Quanto al Padiglione Piemonte vero e proprio, la cui sede resta il Museo di Scienze Naturali, aprirà anch’esso domani, in serata. Con quali nomi? Dall’invito non è dato sapere. Unica, vaga indicazione: “Gli artisti piemontesi espongono i loro lavori, in un dialogo di linguaggi artistici differenti”.
Ma domani, sempre a Torino, ci sarà un terzo appuntamento, non meno importante. Alla sede dell’Agis (associazione per lo spettacolo presieduta da Evelina Christillin) si terrà una riunione con 50 rappresentanti degli operatori culturali per fare il punto sui tagli previsti dalla Regione. I dati sono infatti allarmanti, tanto che quattro consiglieri regionali – Giampiero Leo (ex assessore alla Cultura in Regione all’epoca della presidenza Ghigo) e Rosanna Costa per il centrodestra, Andrea Stara e Gianna Pentenero per il centrosinistra – hanno presentato nei giorni scorsi una “interrogazione a risposta immediata” (che tanto immediata non è stata…) rivolta al presidente Cota e all’assessore Coppola. I dati: il bilancio del 2010 prevedeva uno stanziamento per la cultura – intesa nel senso più ampio possibile, dal cinema al teatro, dall’arte alle biblioteche – pari a 123 milioni di euro. Per il 2011, il bilancio di previsione (il che significa che i denari non sono ancora stati erogati, per cui si naviga a vista) è di 71,4 milioni, di cui 57 per la spese corrente e i restanti in conto capitale. Se poi si considerano anche le “scelte” di alcuni importanti donors privati (la Fondazione CRT, per fare un esempio, ha ridotto i suoi contributi all’arte contemporanea), la situazione non si può certo definire rosea.
– Marco Enrico Giacomelli
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