Ancora foto e video dal laboratorio Dolomiti Contemporanee. Un esercito di artisti all’opera, fra mostre e residenze
Vi abbiamo fatto vedere gli spazi, vi abbiamo raccontato il progetto, vi abbiamo mostrato le immagini dell’opening. E il report continua, per tenervi informati con news, foto e video, sulla vertiginosa avventura di Dolomiti Conteporanee, la cittadella dell’arte nata in questi giorni tra le cime del bellunese. Eccovi dunque altri gustosi updates: a partire da […]
Vi abbiamo fatto vedere gli spazi, vi abbiamo raccontato il progetto, vi abbiamo mostrato le immagini dell’opening. E il report continua, per tenervi informati con news, foto e video, sulla vertiginosa avventura di Dolomiti Conteporanee, la cittadella dell’arte nata in questi giorni tra le cime del bellunese.
Eccovi dunque altri gustosi updates: a partire da domani Artribune Television pubblicherà le clip relative alle tre mostre inaugurate, curate da Alberto Zanchetta, Andrea Bruciati e Gianluca D’Incà Levis, ideatore di tutta la macchina.
Lunga la lista degli artisti coinvolti, da Guy Ben Ner ad Alex Cecchetti, da Manuele Cerutti a Fulvio di Piazza, da Andrea Dojmi ad Andrea Facco, da Christian Frosi a Emanuele Kabu, da Tiziano Martini a Marhus Schinwald, da Luca Trevisani a Guido van der Werve, da Willy Verginer a Davide Zucco.
Una selezione di immagini vi mostra alcuni di loro durante il backstage, con un focus sui lavori per la realizzazione del gigantesco wall painting di Ericailcane nell’ex cementificio di Vignole, un incredibile posto abbandonato a pochi metri da Sass Muss, l’head quarter di DC. Due silos cilindrici, alti una quindicina di metri e destinati ad una sicura ed impietosa demolizione, rinascono temporaneamente grazie all’intervento dell’artista che, con grottesco e visionario piglio, dà vita alle due immagini-metafora del lavoro (beffarda creatura leonina, che “nobilita l’uomo rendendolo simile alla bestia”) e del lavoratore (tetro ammasso d’ossa, più debilitato che nobilitato).
Ma non è tutto. Altri artisti si stanno arrampicando fin nel comune di Sospirolo per essere accolti nel grande laboratorio montano. Sono infatti partite le short residence, che vedono associazioni e istituzioni aderire a DC come partner, sostenendo piccoli gruppi di artisti. Ci sono già quelli di Bivacco Diogene e Mars (alis/filliol, laura pugno, paolo gonzato, manuele cerutti, fabrizio prevedello, christian chironi), mentre giungeranno a breve quelli del Museo Riso (Andrea Di Marco e Federico Baronello) e dell’associazione E (Nicola Genovese, Priscilla Tea, Antonio Guiotto, Rachele Maistrello, Eugenia Vanni, Daniele Pezzi , Francesco Bertelé).
Arrivano, se ne vanno a zonzo per le Dolomiti, osservano, cercano, annusano, compenetrandosi con l’immenso paesaggio. A Sass Muss c’è un laboratorio di 600 mq, tutto per loro, dove misurarsi con materiali disparati, scarti del ciclo produttivo rinvenuti tra le fabbriche delle zona. E allora, in un certo senso, è come se il ciclo riprendesse, ma in una direzione diversa, con un senso nuovo: artisti e fabbricanti entrano in dialogo e si trovano, inaspettatamente, a condividere un’esperienza, un’altra possibilità del fare e del progettare. L’artista non è più un alieno, piombato dall’alto con le sue strambe velleità creative, e i proprietari delle fabbriche non sono più soltanto degli sponsor o dei “produttori di cose”. DC diventa l’occasione per parlarsi, per confrontarsi, per mettere al servizio dell’arte idee, background e suggestioni di natura eterogenea.
Tutti i partecipanti alle residenze saranno presenti alle tre mostre del secondo blocco, il cui opening è previsto per il prossimo 17 settembre. E noi, puntualissimi, saremo qui ad aggiornarvi…
– Helga Marsala
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