Capita che Artribune chieda a voi commentatori più caparbi di confrontarvi su un tema. Tipo: “quanto tempo occorre per fare un capolavoro?”

Certo un po’ di sorpresa c’è, quando ci si accorge che i quotidiani riescono ancora a pubblicare testi che fanno pensare, dando voce a intellettuali e scrittori lucidi e preparati. Eppure ogni tanto succede e quando succede occorre togliersi il cappello e esclamare chapeau! Il nostro togliersi il cappello, nella fattispecie, consiste nel “condividere” (giusto […]

Certo un po’ di sorpresa c’è, quando ci si accorge che i quotidiani riescono ancora a pubblicare testi che fanno pensare, dando voce a intellettuali e scrittori lucidi e preparati. Eppure ogni tanto succede e quando succede occorre togliersi il cappello e esclamare chapeau! Il nostro togliersi il cappello, nella fattispecie, consiste nel “condividere” (giusto per riciclare un frasario da social network) cotanti testi, quando capitano, con i nostri lettori. Specie con quella parte di lettori che così favorevolmente ci hanno colpito, in questi nostri primi cinque mesi di vita, dimostrandosi in grado di imbastire dibattiti, polemiche, alterchi intellettuali di non scadente e scontata caratura.
Eccoci dunque al nocciolo: vi chiediamo di dirci la vostra su un tema che Gabriele Romagnoli, su Repubblica di ieri sabato 27 agosto, ha così ben apparecchiato. Quanto tempo ci vuole a fare una grande opera d’arte (che sia un film, un quadro, un romanzo…)? E il tempo che occorre costituisce un valore intrinseco al prodotto ed al risultato finale? Insomma: se un’opera è realizzata con 20 anni di lavoro ha necessariamente più valore e più pregnanza di un guizzo di genio da 20 secondi? Roba dura, insomma, solo per lettori duri. Ma se questa tribnews non va nella top5 delle notizie più commentate entro mezza settimana la nostra considerazione di voi subirà un lieve ritocco verso il basso, sappiatelo. Non veniteci a dire che questo non sia pane per i denti dei vari Luca Rossi, Marras, hm, Curti, Pairone, Carlo, SerenoVariabile e gli altri nostri aficionados più qualificati. Dunque, leggetevi il pdf con il breve saggio di Romagnoli e buon lavoro!

Il saggio di Gabriele Romagnoli

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Redazione

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