Dopo Poly, China Guardian. Ormai è quasi un’Opa ostile: continua l’invasione cinese nelle aste d’arte, la seconda leader apre l’ufficio a Londra
Se Poly aprirà a New York, China Guardian non vuole certo essere da meno, scegliendo un altro punto caldo del mercato dell’arte. Il mercato all’incanto cinese mira a conquistare sempre più l’occidente, agli asiatici più agguerriti non bastano più fatturati da capogiro e il primato mondiale del mercato secondario. La seconda leader cinese delle aste […]
Se Poly aprirà a New York, China Guardian non vuole certo essere da meno, scegliendo un altro punto caldo del mercato dell’arte. Il mercato all’incanto cinese mira a conquistare sempre più l’occidente, agli asiatici più agguerriti non bastano più fatturati da capogiro e il primato mondiale del mercato secondario. La seconda leader cinese delle aste China Guardian Auction ha reso nota l’intenzione di aprire una sede nel cuore del mercato europeo, a Londra.
Nata nel 1993, China Guardian Auctions Co. Ltd è specializzata nell’arte cinese con i suoi sei dipartimenti di pittura e calligrafia, porcellana e oggetti artistici, pittura ad olio e scultura, libri e manoscritti rari, monete e francobolli, gioielleria. È stato il vicepresidente della compagnia, Kou Qin, a dichiarare recentemente l’intenzione di aprire una sede a Londra, durante un seminario organizzato a luglio nella capitale da School of Oriental and African Studies, in partnership con Chinese Association of Auctioneers, pur non annunciando alcuna data.
Un cinese su 1.400 è milionario, ovvero 960mila milionari, di cui 60mila definiti super-ricchi. Con un ufficio londinese, China Guardian vuole favorire il collezionismo cinese aumentando la possibilità di reperire i migliori pezzi da acquistare. Questi nuovi sviluppi delle due big cinesi che hanno guidato, per non dire “pilotato”, la crescita cinese nel mercato dell’arte, favoriranno sicuramente un aumento della trasparenza di un sistema che è ancora in via di costruzione, seppure ad un ritmo esponenziale, mettendole a diretto confronto con le piazze consolidate del mondo occidentale.
– Martina Gambillara
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