Opening ad alta quota, e arrivano in 1500. Un primo giorno da leoni per Dolomiti Contemporanee. Qui video e foto a volontà
Sono arrivate ben 1.500 persone tra la mattina e la notte del 30 luglio. Un lungo ed effervescente opening, che ha consacrato il progetto Dolomiti Contemporanee come uno dei più interessanti e coinvolgenti di questa estate 2011. Moltissimi gli operatori del settore che si sono “arrampicati” fin nel comune di Sospirolo, a ridosso del Parco […]
Sono arrivate ben 1.500 persone tra la mattina e la notte del 30 luglio. Un lungo ed effervescente opening, che ha consacrato il progetto Dolomiti Contemporanee come uno dei più interessanti e coinvolgenti di questa estate 2011.
Moltissimi gli operatori del settore che si sono “arrampicati” fin nel comune di Sospirolo, a ridosso del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, per raggiungere la splendida location di Sass Muss. Ma non mancavano gli abitanti dalle valli limitrofe, incuriositi da questo art-head quarter destinato a mostre e residenze, improvvisamente apparso tra le verdeggianti cime dei loro “Monti pallidi”.
Chi c’era, dunque, all’attesissima inugurazione? Intanto i curatori del primo blocco espositivo, Gianluca D’Incà Levis, Andrea Bruciati e Alberto Zanchetta; poi, tra i molti ospiti, Daniele Capra, uno dei prossimi curatori coinvolti, il critico Carlo Sala, Francesco Urbano e Francesco Ragazzi dell’associazione E, Nicola Genovese e Antonio Guiotto di Superfluo, Stefano Coletto per la Bevilacqua La Masa, il nostro Alfredo Sigolo, Marta Davaris di Flash Art, il collezionista vicentino Antonio Coppola. E ancora tantissimi artisti: Christian Frosi, Andrea Dojmi, Luca Rento, Paolo De Biasi, Tiziano Martini, Andrea Facco, Andrea Salvatori, solo per citarne alcuni. E non è mancato nemmeno – figuriamoci – il presenzialista Vittorio Sgarbi, che ha però evitato la calca dell’inaugurazione e si è presentato solo ieri, dichiarando l’intenzione di inserire Dolomiti Contemporanee nella sezione “Percorsi e Soste” del suo Padiglione Italia regionale.
Ci dicono, dall’organizzazione, che l’afflusso continua anche in questi giorni post-apertura, e che a convincere moltissimo, oltre alle mostre in sé, è proprio quest’idea di generare un distretto dell’arte in un luogo insolito, estremo, abbandonato dall’uomo e lontano dalle logiche del sistema industriale. Un luogo in cui la parola produzione prova a coincidere con la parola cultura, una volta tanto: una libera kunsthalle a sud del Tirolo – la prima – che non vive di finanziamenti pubblici ma che cerca vie di sostentamento alternative, cangianti, diversificate.
Per non lasciare troppo all’immaginazione, vi proponiamo qui un breve video, girato proprio durante l’opening, assieme a una carrellata di fotografie. La prossima settimana, invece, arriva sulla nostra home page il report di una delle tre mostre inaugurali, che segue a ruota quello di presentazione del progetto. Più avanti, come promesso, anche i video delle altre mostre.
Intanto, gustatevi qualche frammento di questo fortunato ed affollato incipit…
– Helga Marsala
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