House organ in galleria, un po’ rivista, un po’ catalogo. Anche la CO2 ne ha uno, al secondo numero
È riduttivo definirlo così, ma se lo incasellassimo nella categoria degli house organ, il premio al miglior prodotto degli ultimi anni andrebbe a Peep-Hole Sheet, raffinato tabloid da collezione, con ogni numero curato da un artista (l’ultimo, il nono, uscito in estate, l’hanno preso in carico Giuseppe Gabellone e Diego Perrone). Ma certo non c’è […]
È riduttivo definirlo così, ma se lo incasellassimo nella categoria degli house organ, il premio al miglior prodotto degli ultimi anni andrebbe a Peep-Hole Sheet, raffinato tabloid da collezione, con ogni numero curato da un artista (l’ultimo, il nono, uscito in estate, l’hanno preso in carico Giuseppe Gabellone e Diego Perrone). Ma certo non c’è solo il magazine della non profit milanese Peep-Hole. A Roma, ad esempio, esiste CO2, rivista distribuita dall’omonima galleria e ideata da Giorgio Galotti, Gianni Garrera, Giuseppe Garrera e Francesco Napolitano, composta da sole immagini a partire da un tema conduttore. Un freepress, ma anche una mostra.
Attenzione però, non si tratta di un catalogo travestito da rivista, ma dell’esatto contrario: i contenuti sono pensati per il magazine, e in seguito diventano materiale da esposizione. Il filo conduttore generale? “L’ideale è che gli artisti si confrontino con questo progetto tramite un esercizio di rinuncia e di castigo visivo, per questo si richiede di comporre lavori disciplinati e rigorosi, secondo criteri di severità e di obbedienza al tema. L’ideale è provare a congegnare una nuova razza di immagini”. Progetto semestrale, è giunto al secondo numero, dedicato al tema Disonora il padre (con mostra allestita dal 15 settembre al 1 ottobre). Risale invece al marzo scorso l’esordio, intitolato Come verrà distrutta Roma.
– Marco Enrico Giacomelli
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