In diretta da Lione: grandi installazioni nello spazio ex industriale dell’Usine Tase. E Le Monde trova il modo di infierire su Venezia…

Seconda e ultima giornata di presentazione alla Biennale di Lione. Visite alla fondazione Bullukian, in pieno centro, e all’Usine Tase, le altre due sedi oltre alla Sucrière e al Mac. Piccola e raccolta la sezione alla fondazione, spettacolare invece l’allestimento alla Tase, con animali vivi, grandi installazioni e opere all’aperto che sorgono in un mare […]

Seconda e ultima giornata di presentazione alla Biennale di Lione. Visite alla fondazione Bullukian, in pieno centro, e all’Usine Tase, le altre due sedi oltre alla Sucrière e al Mac. Piccola e raccolta la sezione alla fondazione, spettacolare invece l’allestimento alla Tase, con animali vivi, grandi installazioni e opere all’aperto che sorgono in un mare di detriti (l’ex spazio industriale è poco o per nulla restaurato, e qui sta il suo fascino).
Nel pomeriggio l’attenzione si è concentrata sul Museo di belle arti, inserito nel tour stampa della Biennale. Qui, inaugurava la mostra sulla collezione di Antoine de Galbert, con opere di rilievo di artisti come Serrano, Boltanski, De Bruyckere e molti altri. In serata l’inaugurazione per il via ufficiale alla Biennale, da domani aperta al pubblico. E intanto, Le Monde titola La biennale di Lione oscura quella di Venezia. Non a torto…

– Stefano Castelli

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Stefano Castelli

Stefano Castelli

Stefano Castelli (nato a Milano nel 1979, dove vive e lavora) è critico d'arte, curatore indipendente e giornalista. Laureato in Scienze politiche con una tesi su Andy Warhol, adotta nei confronti dell'arte un approccio antiformalista che coniuga estetica ed etica.…

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