Ma allora è vero che Sgarbi è un rivoluzionario? Pare che nel Padiglione Italia abbia coinvolto due terroristi, uno “rosso” e uno “nero”…
Premessa numero uno: nessun moralismo da parte nostra, e nessuna presa di posizione di parte, anzi la vicenda, che vi rigiriamo a pure titolo di informazione, si presenta pure perfettamente bipartisan. Premessa numero due: le notizie che presentiamo ci giungono in forma anonima, o per contatti informali, per cui date per scontati tutti i “pare” […]
Premessa numero uno: nessun moralismo da parte nostra, e nessuna presa di posizione di parte, anzi la vicenda, che vi rigiriamo a pure titolo di informazione, si presenta pure perfettamente bipartisan. Premessa numero due: le notizie che presentiamo ci giungono in forma anonima, o per contatti informali, per cui date per scontati tutti i “pare” e “sembra” del caso. Del resto non ci appaiono tanto interessanti i nomi in sé, ma una riflessione che proponiamo da una parte con un sorriso, dall’altra magari per stimolare un dibattito, ma di dimensioni generali, non certo personalistiche.
Insomma: se qualcuno in questi mesi ha parlato di Vittorio Sgarbi come di un rivoluzionario, forse tutti i torti non li ha. Almeno in senso socio-politico. Sì, perché a quanto ci risulta, nei mille rivoli organizzativi del suo proteiforme Padiglione Italia, il critico avrebbe a vario titolo coinvolto almeno due personaggi legati al terrorismo, uno “rosso” e uno “nero”. Per la selezione degli artisti presenti all’Arsenale, per esempio, fra gli “intellettuali” invitati a segnalare un artista c’era – ma poi ha declinato l’invito – nientemeno che Toni Negri, fra i fondatori di Potere Operaio e storico riferimento di tanto estremismo di sinistra.
Ora si apprende che fra gli artisti che esporranno al CAM Casoria Contemporary Art Museum nella mostra Campania Senses, sezione del padiglione campano, c’è anche Enrico Tomaselli, direttore – fra altre cose – del Festival Magmart, sempre al CCAM. La segnalazione, come accennato, ci è giunta anonima, abbiamo cercato riscontri ma ne abbiamo avuti solo parziali: ci limitiamo a constatare l’omonimia, suffragata da alcune corrispondenze, fra cui la nascita palermitana, con quell’Enrico Tomaselli già noto per la vicinanza agli ambienti del terrorismo “nero”, agli inizi degli anno Ottanta…
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