Ma farsi venire qualche idea nuova, no? E invece arriva l’ennesima, imperdibile mostra di Ai Weiwei
Come è noto, le sue recenti sfortunate vicende hanno causato un sacrosanto moto d’indignazione e partecipazione nel mondo dell’arte. Non si può, tuttavia, fare a meno di notare che tra i risultati di questo fenomeno c’è una vera e propria sovraesposizione, tutt’altro che benefica. Dove finisce l’omaggio, la testimonianza ed il sostegno, e dove invece […]
Come è noto, le sue recenti sfortunate vicende hanno causato un sacrosanto moto d’indignazione e partecipazione nel mondo dell’arte. Non si può, tuttavia, fare a meno di notare che tra i risultati di questo fenomeno c’è una vera e propria sovraesposizione, tutt’altro che benefica. Dove finisce l’omaggio, la testimonianza ed il sostegno, e dove invece inizia la strategia di fare mostre che partono con un preziosissimo vantaggio comunicativo?
Parliamo di Ai Weiwei, ovviamente, l’artista cinese più raccontato dalla cronaca, che torna alla riscossa con una mostra personale organizzata dal Fotomuseum di Winterthur alla Kunsthaus di Graz, che lo vede in veste di protagonista e curatore di sè stesso, insieme al “collega” Urs Stahel. Intitolata Interlacing, la mostra aprirà al pubblico il 17 settembre e sarà il più grande appuntamento espositivo dedicato alla produzione fotografica e videoartistica di Ai Weiwei mai congegnato fino ad ora.
Non saranno escluse le opere del periodo newyorchese (dal 1983 al 1993), ma soprattutto saranno protagonisti gli scatti realizzati a Pechino, documento prezioso sulla realtà sociale e urbana quotidiana, discusso inoltre attraverso i social network ed il suo blog. Non mancherà infine il suo progetto per Documenta, Fairytale project, corredato di blog ed immagini scattate con il telefono cellulare.
– Santa Nastro
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