Three Amigos, e un sacco di gente alle tre (anzi quattro) inaugurazioni. Tante foto di chiccera allo sbarco romano di Massimo de Carlo
Non vi aspettate di leggere qualcosa sulle mostre, perché qui non troverete niente. Almeno niente di scritto. Per due motivi almeno: primo, perché all’evento abbiamo dedicato un ampio articolo in primo piano, non più di due giorni fa, e secondo, perché non vorremmo che dai e dai, vi impigriste e non frequentaste più le mostre […]
Non vi aspettate di leggere qualcosa sulle mostre, perché qui non troverete niente. Almeno niente di scritto. Per due motivi almeno: primo, perché all’evento abbiamo dedicato un ampio articolo in primo piano, non più di due giorni fa, e secondo, perché non vorremmo che dai e dai, vi impigriste e non frequentaste più le mostre di persona, “tanto c’è Artribune”.
E qui invece è proprio il caso di andarci, di persona: Three Amigos – che è anche il titolo del progetto – come Dash Snow, Nate Lowman e Dan Colen, tre sedi romane come il Macro, l’American Academy e Palazzo Rospigliosi, che diventano quattro con un’appendice alla Gagosian Gallery. E un grande gallerista come Massimo De Carlo, che per l’occasione lascia Milano e plana sulla Capitale. Insomma, non avete scusanti: per il momento, guardate un po’ quanta gente vi ha preceduti, agli opening dell’altra sera con party finale sulla terrazza della Gnam…
Non chiamateci figli di Warhol. Dicono i Three Amigos
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