Art Digest: Occupy Shepard Fairey. Il mio nome è Ludwig Koons. Imbianchino Guggenheim
Non sei niente di credibile, se il tuo poster non porta “quella” firma. E dopo Barack Obama, anche gli alternativi-a-tutto del movimento Occupy Wall Street si ritrovano il loro bravo manifesto griffato Shepard Fairey… (wnyc.org) Una vita di successi: presenza fissa nell’élite dell’arte mondiale, mostre nei più grandi musei, opere vendute a suon di milioni […]
Non sei niente di credibile, se il tuo poster non porta “quella” firma. E dopo Barack Obama, anche gli alternativi-a-tutto del movimento Occupy Wall Street si ritrovano il loro bravo manifesto griffato Shepard Fairey… (wnyc.org)
Una vita di successi: presenza fissa nell’élite dell’arte mondiale, mostre nei più grandi musei, opere vendute a suon di milioni di dollari. Ma è a Roma che si rompe l’incantesimo per Jeff Koons: è lì che vive il figlio Ludwig, strappatogli dalla ex Ilona Staller… (guardian.co.uk)
La facciata? Rosso van Gogh. Il corridoio invece lo vorrei di un verde Cezanne, se possibile. Fund raising scatenato, e pure creativo: e il Guggenheim Museum presta il suo marchio per una linea di tinte per l’edilizia… (dexigner.com)
Un vigilante per ogni sala. No, non possiamo, facciamo uno ogni due sale. Effetti dei tagli alla cultura, alla National Gallery di Londra rischia di saltare la megamostra di Leonardo da Vinci… (guardian.co.uk)
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