Artisti italiani? Sì, ma solo già sdoganati. E alla Biennale Prospect di New Orleans Dan Cameron invita Grazia Toderi e Francesco Vezzoli
Due artisti italiani (su 27) invitati in un’importante biennale internazionale? Ma allora non è vero che stiamo messi così male, viene da pensare. Ma due artisti non fanno primavera, parafrasando il detto popolare: soprattutto se i nomi sono quelli in questione. Contestualizzando: parliamo di Prospect.2, la seconda edizione della Biennale di New Orleans, fondata e […]
Due artisti italiani (su 27) invitati in un’importante biennale internazionale? Ma allora non è vero che stiamo messi così male, viene da pensare. Ma due artisti non fanno primavera, parafrasando il detto popolare: soprattutto se i nomi sono quelli in questione.
Contestualizzando: parliamo di Prospect.2, la seconda edizione della Biennale di New Orleans, fondata e diretta da Dan Cameron, che ora si appresta ad inaugurare dopo lo slittamento di un anno causa crisi finanziaria globale. Curatore prestigioso, rassegna nuova ed aggressiva, artisti invitati di grande peso, nomi come Sophie Calle, William Eggleston, Ragnar Kjartansson, William Pope.L, Ivan Navarro, Alexis Rockman, Pawel Wojtasik. E due connazionali, che rispondono ai nomi di Grazia Toderi e Francesco Vezzoli.
Tutto bene quindi: ma perché “non fanno primavera”? Perché si tratta di artisti già ampiamente metabolizzati dal “sistema” dell’arte globale, creativi che espongono più oltreoceano – o oltremanica, o oltralpe – che nel Belpaese. Il cui coinvolgimento è un attestato dell’eccellenza della loro ricerca, ma non riscatta di certo un panorama che rimane marginale, con un ambiente che fatica a trovare la dimensione per dialogare ed incidere sul livello internazionale. E, appunto, ad affermare nomi ulteriori sul palcoscenico globale.
Quanto a Prospect.2, grande attenzione sarà riservata agli aspetti performativi e scenografici, con diverse azioni programmate nelle giornate inaugurali, fra il 20 e il 22 ottobre. Ed un occhio al dialogo con la cultura artistica locale, che si esprime nella presenza di diversi artisti che attualmente vivono e lavorano a New Orleans.
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