Bello, ma sotto che c’è? Accontentati: direttamente dall’Azerbaijan, ecco l’underwear delle architetture di Zaha Hadid

Un’anima di cemento armato, eppoi una fittissima struttura a rete che plasma quella che sarà poi la “pelle” dell’edificio. Zaha Hadid domina ancora una competizione internazionale, vincendo per il secondo anno consecutivo lo Stirling Prize, e domina anche le cronache architettonico-culturali di tutto il mondo. E allora abbiamo voluto vederci più chiaro: cosa c’è sotto? […]

Un’anima di cemento armato, eppoi una fittissima struttura a rete che plasma quella che sarà poi la “pelle” dell’edificio. Zaha Hadid domina ancora una competizione internazionale, vincendo per il secondo anno consecutivo lo Stirling Prize, e domina anche le cronache architettonico-culturali di tutto il mondo. E allora abbiamo voluto vederci più chiaro: cosa c’è sotto? No, non sotto il successo dell’architetta, proprio sotto le sue architetture organiche e sensuali, che spopolano a tutte le latitudini?
In soccorso c’è venuto un cantiere che sta crescendo nientemeno che in Azerbaijan, nella capitale Baku, dove la Hadid ha progettato il nuovissimo Heydar Aliyev Cultural Centre. Oltre 110mila metri quadrati, per una struttura che comprende un museo, archivi, biblioteca, centro conferenze, e che diventerà il fulcro di un quartiere in ridefinizione intorno ad essa. Insomma, al bando i pudori: ecco la “biancheria intima” di Zaha Hadid…

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Redazione

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