London Updates: anche il distretto del lusso ha il suo tendone (di lusso). A Mayfair torna il Pavillon of Art e Design, ci abbiamo fatto un salto pure noi
Siamo nel cuore di Mayfair, nell’austera e maschile Berkeley Square, popolatissima di cravatte e giacche d’altissima sartoria: avvocati, notai, hedge founder ne approfittano per buttare un occhio dentro al tendone, bere un bicchiere di champagne nel lussuoso caffè e poi magari trovano un modo intelligente di investire il loro ultimo bonus. Tendone? Sì, PAD, Pavillon […]
Siamo nel cuore di Mayfair, nell’austera e maschile Berkeley Square, popolatissima di cravatte e giacche d’altissima sartoria: avvocati, notai, hedge founder ne approfittano per buttare un occhio dentro al tendone, bere un bicchiere di champagne nel lussuoso caffè e poi magari trovano un modo intelligente di investire il loro ultimo bonus. Tendone? Sì, PAD, Pavillon of Art e Design, un altro dei tanti eventi della sempre più affollata Frieze week londinese.
IL PAD nasce dalla complicità dei co-direttori Stéphane Perrin e Patrick Custot, che lanciano l’evento già nel 1997 a Parigi. Da subito il successo è assicurato, tanto da itinerare nel giro di qualche anno a Londra e New York. In questa terza edizione londinese sono 56 le gallerie presenti, provenienti da 11 paesi, e gli interni sono curati dall’architetto e designer dublinese David Collins, che è riuscito in pieno a creare uno spazio dove l’arte e design coabitino perfettamente. Il disegno di Egon Shiele del 1910 trova, infatti, una perfetta armonia con il mobile di Bonetti, la consolle di Sottass dialoga con l’immenso gorilla di Xavier François Lalane, la teiera d’argento degli anni ’40 è perfetta sopra al tavolo di Fornassetti e il caro modernariato scandinavo è sotto al sospeso mobile di Calder.
E non mancano grandi gallerie, dalle parigine Jousse Entreprise, Custot, Down Town, alle Londinesi Hamiltons, Blairman, Ben Brown, Carpenters Workshop, Dickson, le milanesi Rossella Colombari, Tega, Nilufar, e ognuna è in grado di ricreare dei veri e propri ambienti in un contesto caldo e rassicurante, dove può essere utile fermarsi e rilassarsi nei giorni della chiassosa maratona dei Frieze events…
– Barbara Martorelli
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