Ma Tintoretto c’azzecca con la Biennale? Curiger sotto esame nel Meeting on Art veneziano, c’è anche un po’ di Artribune
È legittimo presentare opere antiche in un contesto come la Biennale di Venezia? Vanno ridiscussi i canoni secondo i quali l’arte del passato e la creazione contemporanea sono presentate e recepite? Domande che più o meno tutti si sono poste, da almeno un anno a questa parte. O forse anche da prima, da quando Vittorio […]
È legittimo presentare opere antiche in un contesto come la Biennale di Venezia? Vanno ridiscussi i canoni secondo i quali l’arte del passato e la creazione contemporanea sono presentate e recepite? Domande che più o meno tutti si sono poste, da almeno un anno a questa parte. O forse anche da prima, da quando Vittorio Sgarbi lanciò la provocazione (o non lo era?) di esporre al Padiglione Italia solo il Cristo Morto di Mantegna (e poi abbiamo visto com’è andata). Di certo comunque dopo che Bice Curiger lo prese sul serio, piazzando tre Tintoretto al centro della sua mostra internazionale ai Giardini.
Ora a queste domande prova a dare risposte – ed anche una cornice teorico-critica – l’incontro dal titolo Tintoretto e la Biennale: gli effetti di una nuova contestualizzazione, programmato a Venezia al Teatro alle Tese nell’ambito del ciclo di incontri Meetings on Art. A dipanare la tematica ci saranno Achille Bonito Oliva, Cecilia Canziani, Roland Krischel, Haroon Mirza, ed anche il “nostro” Pericle Guaglianone, che porterà quindi un po’ di Artribunism nel prestigioso contesto.
“Il contemporaneo – sostiene Bice Curiger – si apre sempre più al confronto con la storia e la tradizione, senza alcun tipo di complesso d’inferiorità o, all’opposto, senza alcuna pretesa di maggiore ‘attualità’ rispetto all’arte antica”. Passerà l’esame?
Sabato 22 ottobre 2011 – ore 15.00
Teatro alle Tese, Arsenale – Venezia
www.labiennale.org
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