Quando Londra si mette a fare l’italiana. Mentre si litiga su competenze ed altre questioni burocratiche, a rimetterci è una storica scultura di Henry Moore
Londra ed il mistero della scultura di Henry Moore. Purtroppo non è il titolo di un inedito racconto del ciclo di Sherlock Holmes, ma la triste e dura realtà. È stata forte e chiara la denuncia lanciata da Martin Bailey sulle pagine dell’ultimo numero della rivista The Art Newspaper. Knife Edge Two Pieces (1962-65), una […]
Londra ed il mistero della scultura di Henry Moore. Purtroppo non è il titolo di un inedito racconto del ciclo di Sherlock Holmes, ma la triste e dura realtà. È stata forte e chiara la denuncia lanciata da Martin Bailey sulle pagine dell’ultimo numero della rivista The Art Newspaper. Knife Edge Two Pieces (1962-65), una delle 13 sculture pubbliche del grande scultore sparse per la capitale inglese, si trova in un avanzato stato di degrado. Piogge ed inquinamento hanno generato una patina scura che ricopre l’intera superficie, su cui risaltano incisioni e graffiti, regalo di vandali avvicendati nel corso degli anni.
È assolutamente indubbio che l’opera necessiti di un serio restauro, ma a chi spetti occuparsene resta un punto interrogativo. Sia la City of Westminster, dichiarata beneficiaria dell’opera dalla Henry Moore Foundation che la donò nel 1967, sia la Parliamentary Estate, sul cui suolo giace l’opera, si sono chiamate fuori. Intanto le vicende burocratiche legate allo scioglimento e la nascita di vecchi e nuovi Ministeri incaricati di gestire edifici ed opere pubbliche non aiutano a venire a capo della vicenda. Ed i singoli Dipartimenti statali si guardano bene dall’assumersi responsabilità indesiderate. Rimpalli di attribuzioni ai quali qui in Italia siamo obtorto collo ben abituati, ma dai quali a quanto pare a volte non è immune nemmeno il british style.
Mentre si da il via alla ricerca dell’eletto destinato a salvare la scultura, siamo andati di persona a verificare la situazione. Giudicate voi se ci sia davvero bisogno di un miracolo…
– Stella Kasian
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