Verona Updates: prima giornata fra brindisi e premiazioni. Va a Dacia Manto il Premio Aletti ArtVerona
ArtVerona apre i battenti. Certamente l’ombra della crisi rende i nervi tesi, ma c’è il buffet d’alto livello a sciogliere le tensioni. Al termine l’annuncio dei vincitori del Premio Aletti, e tra tintinnio di vetri e voci soffuse il presidente di giuria Flaminio Gualdoni annuncia Asterina, dell’artista Dacia Manto, rappresentata in fiera dalla galleria Paolo […]
ArtVerona apre i battenti. Certamente l’ombra della crisi rende i nervi tesi, ma c’è il buffet d’alto livello a sciogliere le tensioni. Al termine l’annuncio dei vincitori del Premio Aletti, e tra tintinnio di vetri e voci soffuse il presidente di giuria Flaminio Gualdoni annuncia Asterina, dell’artista Dacia Manto, rappresentata in fiera dalla galleria Paolo Maria Deanesi di Rovereto, come opera vincitrice. La motivazione: “l’opera è stata premiata perché, dedicata alla crescita e alla trasformazione degli elementi naturali, si configura come opera pittorica in movimento, sorretta da grande sensibilità per la fotografia, il disegno, il paesaggio e la natura”. Seconda classificata, Landascape di Spazio Visivo, rappresentata dalla Galleria Mario Mazzoli di Berlino, terza l’opera Stars like rust di Marco Di Giovanni, rappresentata dalla Galleria Il Chiostro Arte Contemporanea di Saronno.
Per la fotografia vittoria all’opera Unregistered city num. 1 dell’artista Jiang Pengyi, rappresentato in fiera dalla Galleria Aike Dell’Arco di Palermo-Shangai. La motivazione: “l’opera è stata premiata per lo sguardo stimolante sulla contemporaneità. Nel lavoro dell’artista grandi e complesse questioni urbanistiche vengono analizzate e illuminate da un fascio di luce che induce lo spettatore a guardare oltre”.
Il catalogo, nonostante la stampa sia stata eseguita prima della “retrocessione in A2”, contiene il testo dell’organizzatore Massimo Simonetti che recita già un elogio all’arte come musa rigeneratrice nell’accettazione di una situazione stagna che taglierà e gambe alle vendite. Ma il morale resta alto, perché l’arte è passione…
– Martina Cavallarin
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