250mila euro per sviluppare un progetto nei beni culturali. Questo è un premio, si chiama Premio Marzotto, l’hanno assegnato a Vicenza, e Artribune c’era
Una serata di gala. Il meglio dell’imprenditoria giovane italiana. 450mila euri. In breve, il Premio Gaetano Marzotto, diretto da Cristiano Seganfreddo e istituito sotto il motto Cerchiamo i costruttori di futuro con lo scopo di “creare un nuovo tessuto sociale”. Un’idea che parla di talento e di vocazioni ma anche di riconoscimento e di sostegno […]
Una serata di gala. Il meglio dell’imprenditoria giovane italiana. 450mila euri. In breve, il Premio Gaetano Marzotto, diretto da Cristiano Seganfreddo e istituito sotto il motto Cerchiamo i costruttori di futuro con lo scopo di “creare un nuovo tessuto sociale”. Un’idea che parla di talento e di vocazioni ma anche di riconoscimento e di sostegno concreto: perché per una start up vincere i 250mila euro del premio principale non è cosa da poco. E allora eccoli, i vincitori saliti sul palco del Teatro Comunale di Vicenza sabato sera, presentati con brevi video ironici e divertenti e proclamati durante una cerimonia che è stata anche spettacolo, grazie alla conduzione di una sempre originale, frizzante ed efficace Lella Costa, diretta in una regia “visibile” da Gabriele Vacis.
Il miglior progetto imprenditoriale “capace di generare significative ricadute positive negli ambiti sociali, territoriali, culturali o ambientali” se lo è aggiudicato Micro4Art, proposto dall’omonima Micro4yoU: un nuovo sistema biotecnologico che utilizza dei microrganismi specifici per il restauro delle superfici lapidee delle opere d’arte, consentendo una pulitura sicura e completamente ecologica. Per la sezione dei “servizi” è stato selezionato Tice per crescere e imparare interconnessi, un laboratorio di ricerca di tecnologie educative basate su una cultura strettamente scientifica. Da ultimo, per l’area hi-tech viene data la possibilità agli ideatori di Vinswer – una piattaforma che permette agli utenti di monetizzare le loro competenze grazie a una video-chat a pagamento – di trascorrere quattro mesi in incubatore nella Silicon Valley, un sogno per chiunque si occupi di tecnologia informatica.
Non quindi un’operazione agiografica limitata a una targa o a un grande in bocca al lupo… stavolta sono in ballo i mezzi monetari sufficienti a mettere in moto l’innovazione, una possibilità reale di cambiare le cose.
– Marta Santacatterina
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati