A Venezia resta Baratta? Possibile, intanto in dote pare che arrivi David Chipperfield. A fare il direttore della Biennale Architettura
Effetto domino. Giulio Malgara rinuncia alla presidenza della Biennale di Venezia, e magicamente pare sbloccarsi uno dei nodi più spinosi in sospeso, certamente il più pressante: la direzione della Mostra di Architettura. Prima ancora che si possano comprendere gli orientamenti di un futuro governo – probabile conferma di Baratta, o un nuovo nome -, prendono […]
Effetto domino. Giulio Malgara rinuncia alla presidenza della Biennale di Venezia, e magicamente pare sbloccarsi uno dei nodi più spinosi in sospeso, certamente il più pressante: la direzione della Mostra di Architettura. Prima ancora che si possano comprendere gli orientamenti di un futuro governo – probabile conferma di Baratta, o un nuovo nome -, prendono sempre più peso le indiscrezioni secondo le quali il successore di Kazuyo Sejima sarà l’inglese David Chipperfield.
A parlarne per primo, il portale di oltremanica Building Design, forte di una”soffiata” in ambiente inglese, e la notizia viene ripresa e quindi avallata da altri importanti media, anche se la Biennale si rifiuta di confermare. Sembra che il nome dell’archistar – vincitore quest’anno del Mies van der Rohe Award, per citare solo l’ultimo dei millanta riconoscimenti guadagnati in carriera – fosse nell’aria già da un po’ di tempo, partorito dal fronte Baratta e tenuto in ibernazione solo per le voci che avrebbero portato il presidente fuori da Ca’ Giustinian.
Se la voce sarà confermata ufficialmente, ci sarà tempo e modo per ragionare sul senso della scelta, e sulle prospettive biennalesche di Chipperfield. Di certo, in senso generale e di valori assoluti, il nome garantirebbe alla rassegna una continuità in termini di prestigio e di apertura globale. L’architetto, peraltro, avrebbe modo di rinsaldare un rapporto già molto stretto con l’Italia, e con la stessa Venezia, dove sta seguendo l’evoluzione del suo progetto per l’ampliamento del Cimitero Monumentale di San Michele in Isola. Ne vedete delle immagini nella gallery, assieme ad altri progetti italiani come la Città delle Culture a Milano, la Cittadella Giudiziaria di Salerno, il nuovo Centro per le arti contemporanee di Bari frutto della joint venture tra il Comune capitanato da Michele Emiliano e la Fondazione partenopea di Maurizio Morra Greco.
– ha collaborato Tommaso Speretta
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