Ci sono quattro cretini che stanno riducendo il commentario di Artribune alla parete di un cesso da autogrill. Ci impegnamo, con l’aiuto del 99% dei lettori di qualità a farli smettere

Si è oltrepassato il livello di decenza. Quattro perditempo falliti che tengono sotto scacco il commentario del più seguito website di informazione sul mondo dell’arte e della cultura contemporanea del paese. Ma siamo matti? Eppure è questo che sta succedendo nelle ultime settimane su Artribune. Con i commenti in calce alle notizie scambiati per quei […]

Si è oltrepassato il livello di decenza. Quattro perditempo falliti che tengono sotto scacco il commentario del più seguito website di informazione sul mondo dell’arte e della cultura contemporanea del paese. Ma siamo matti? Eppure è questo che sta succedendo nelle ultime settimane su Artribune. Con i commenti in calce alle notizie scambiati per quei cessi pubblici di qualche autogrill dove scrivere messaggi osceni e scarabocchiare la propria pochezza. Intere discussioni con grandi potenzialità rovinate per sempre, pregiudicate dai soliti noti e dalle loro infinite gemmazioni sotto falso nome, anzi falso nickname.
Non siamo più disposti, per qualche page-view in più, a tollerare tutto questo. Moltissime sono le lamentele da parte di operatori qualificati che intervenivano e ora non lo fanno più. Cari commentatori compulsivi: non abbiamo più bisogno di voi. Il giornale in sette mesi è cresciuto, ha i suoi lettori affezionati in grande aumento, si sta posizionando alla grande sui motori di ricerca, ha performance invidiabili per quanto riguarda la pubblicità: volentieri perdiamo qualche decina di pagine viste se questo ci consente di aumentare la qualità media del commentario che da sempre consideriamo parte integrante della nostra produzione di contenuti. I commenti sono nostri contenuti e come tali dobbiamo curarli. Ecco perché nelle ultime ore sono state decine gli sproloqui, i flame di insulti, i deliri che abbiamo cancellato. E così andremo avanti nei prossimi giorni finché questa brutta abitudine non cesserà definitivamente; soprattutto per rispetto ai tanti contributi di qualità e alle volte anche di eccellenza che ci vengono “regalati” da molti lettori che intervengono più o meno anonimamente sotto le notizie.
Naturalmente tutto questo non significa che sotto ad ogni notizia non si possa intervenire in maniera cruda, polemica, aspra. Questo non significa che non vogliamo attacchi contro di noi o contro le realtà di cui parliamo. Questo significa soltanto che qualsiasi contributo deve essere un contributo serio, ragionato, pensato. E soprattutto in tema. E che sono assolutamente vietati i flame e le guerre personali tra commentatori: non vi consentiremo più di utilizzare un sito di utilità pubblica alla stregua della vostra squallida casella di posta.

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Redazione

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