Fatevi una domanda, e datevi una risposta: chi gestirà i nuovi fondi destinati in finanziaria al Cinema? Esatto, ci sarà anche Gigi Marzullo
C’è sempre tempo per mettere a posto qualche amico! Ieri piangeva miseria proprio su La Stampa; oggi è messo alla berlina da Il Secolo XIX e da Il Riformista, prontamente ripresi dall’aggiornamento pomeridiano del sito de Il Fatto Quotidiano: Giancarlo Galan nomina in extremis le quattro commissioni ministeriali che gestiranno un gruzzolo di 27 milioni […]
C’è sempre tempo per mettere a posto qualche amico! Ieri piangeva miseria proprio su La Stampa; oggi è messo alla berlina da Il Secolo XIX e da Il Riformista, prontamente ripresi dall’aggiornamento pomeridiano del sito de Il Fatto Quotidiano: Giancarlo Galan nomina in extremis le quattro commissioni ministeriali che gestiranno un gruzzolo di 27 milioni di euro destinato al mondo del Cinema; tra chi decide le coproduzioni e chi invece deve selezionare opere prime e/o secondi. E chi ci finisce dentro? Ci finisce – udite udite – l’immarcescibile Gigi Marzullo, accompagnato da parte della ghenga che ruota attorno a Cinematografo, l’ammorbante settimanale notturno che Mamma Rai dedica al Cinema mainstream (e non, come si suppone, al cinema in senso lato).
La firma in calce al provvedimento è di Galan, ma tra i mandanti c‘è il sottosegretario ai Beni Culturali Riccardo Villari, nemico-amico di Ciriaco De Mita (lo stesso che a suo tempo, si dice, collocò in Rai proprio Marzullo). Il blocco campano, all’interno della commissione, è rinforzato da Carlo Puca – notista politico per Panorama – e Valerio Caprara, critico de Il Mattino, ospite fisso del salotto di Cinematografo. Certo non l’unico nel giro del programma Rai: ecco pure Gianvito Casadonte, papà del Magna Grecia Film Festival, una specie di Sundance alla nduja; ed ecco Anselma Dell’Olio, altrimenti nota come moglie di Giuliano Ferrara.
Non ci si può far mancare un ulteriore critico cinematografico: fosse stato in vita magari si sarebbe pensato a Tullio Kezich; si ripiega invece su Carlo Cozzi, già firma del prestigioso Il Secolo d’Italia. Per quelli dell’altro “Secolo”, quello nato e stampato sotto la Lanterna, il vero scandalo è rappresentato dalla fumosa figura di Valeria Licastro Scardino, già segretaria di Fedele Confalonieri, responsabile delle comunicazioni istituzionali per il gruppo Mondadori; moglie del forzista Martusciello, oggi commissario AGCOM…
– Francesco Sala
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