La carica dei 500. Anzi no dei 650. È ancora in divenire il censimento degli artisti del Padiglione Italia di Sgarbi. Che si concluderà a dicembre a Torino Esposizioni
“Torino sarà la chiusura di un cerchio aperto”. Parole dette da Vittorio Sgarbi in occasione della presentazione al Circolo dei Lettori della Biennale di Venezia – Padiglione Italia – Torino. E che suonano come un bilancio della sua performance veneziana. Mancano, infatti, 7000 artisti per raggiungere il suo obiettivo, cioè il censimento dei quasi 10mila esistenti […]
“Torino sarà la chiusura di un cerchio aperto”. Parole dette da Vittorio Sgarbi in occasione della presentazione al Circolo dei Lettori della Biennale di Venezia – Padiglione Italia – Torino. E che suonano come un bilancio della sua performance veneziana. Mancano, infatti, 7000 artisti per raggiungere il suo obiettivo, cioè il censimento dei quasi 10mila esistenti in Italia, secondo la sua stima. Al momento, come dato certo, è che sono pronti, per la kermesse torinese, almeno 500 nominativi, scelti per la maggior parte da Sgarbi, con l’ausilio di un team composto da Luca Beatrice, Martina Corgnati, Enzo Biffi Gentili per la sezione dedicata alla ceramica e altri critici, il tutto coordinato da Giorgio Grasso. “Non ha né interesse né interessi nell’arte contemporanea, quindi è un buon segretario”.
Ma l’elenco degli artisti è ancora lungo – “se ne prevedono 650” – e in divenire: “l’elenco non finirà prima delle ore 18.30 del 19 dicembre, giorno dell’inaugurazione”, e proviene dalla cosiddetta Lista Sgarbi, “si tratta di artisti scelti insieme ad Alessandro Riva prima che andasse in carcere”. Insomma, tutti quegli artisti italiani che non sono riusciti a finire sul palcoscenico veneziano del Padiglione italia, delle 25 Accademie di Belle Arti o degli 89 Istituti Italiani di Cultura all’estero, avranno la loro vetrina presso i 12mila mq della Sala Nervi di Torino Esposizioni, messa gratuitamente a disposizione dal Comune di Torino, in sintonia con la Regione Piemonte. Lista Sgarbi significa: non è affatto detto che gli artisti coinvolti siano stati avvertiti, quindi potrebbero partecipare alla kermesse “a loro insaputa”, per citare l’ex ministro Scajola; in secondo luogo, quell’avverbio (“gratuitamente”) è ovviamente inconsistente, poiché ci saranno pure spese di trasporto, assicurazione, messa a norma del Padiglione, guardiania ecc. E da dove proveranno quei denari? Dalle tasche di quegli sponsor che Grasso ha affermato di stare ancora cercando? O magari proprio dalle casse di quel Comune e di quella Regione che poi tagliano fondi vitali ai musei che fanno realmente cultura a Torino.
Detto questo, è uscito anche qualche scampolo di nome che parteciperà alla mostra. Per esempio i tre Demetz (Aron, Gehrard, Peter), Enrico Colombotto Rosso, Galeazzo Viganò (“dipinge come un pittore bizantino”), Ugo Nespolo, Dario Ballantini diStriscia la Notizia, Pompeo Pianezzola (“grande ceramista italiano”) e Adriana Faranda, ex terrorista delle BR che ora “fa fotografie alla Magritte”. Appuntamento allora al 19 dicembre, per scoprire i nomi di tutti gli altri artisti che sono riusciti ad oltrepassare la “soglia di esistenza” individuata da Sgarbi. Quella per cui meritarsi il suo agognato censimento.
– Claudia Giraud
Biennale di Venezia – Padiglione Italia – Torino
Sala Nervi, Torino Esposizioni, Corso Massimo D’azeglio 11
19 dicembre-30 gennaio
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