Procede il weekend di Step09. Sabato sera e Artribune prova a tirare le somme: ecco lo stand che ci è piaciuto di più…
Seconda giornata per Step09, la baby-fiera milanese che, ormai da tre edizioni, prova ad avanzare una proposta alternativa rispetto alla realtà più consolidata di MiArt, puntando soprattutto sulla scena emergente. Una quarantina gli stand allestiti negli spazi del Museo della scienza e della tecnica, trasformatosi per l’occasione in insolita meta per collezionisti e appassionati d’arte. […]
Seconda giornata per Step09, la baby-fiera milanese che, ormai da tre edizioni, prova ad avanzare una proposta alternativa rispetto alla realtà più consolidata di MiArt, puntando soprattutto sulla scena emergente. Una quarantina gli stand allestiti negli spazi del Museo della scienza e della tecnica, trasformatosi per l’occasione in insolita meta per collezionisti e appassionati d’arte. Ancora in fase di rodaggio, Step09 in futuro dovrà magari aggiustare il tiro e puntare su una selezione di gallerie qualitativamente più omogenea, avendo però dalla sua un’energia fresca, una splendida location e molta voglia di crescere.
E a chi si è già fatto qualche giro tra le sale, chiediamo un commento a caldo: chi vi ha convinto di più? A chi il trofeo per l’opera o lo stand migliore (o, volendo, per quelli peggiori)? Noi, che la fiera l’abbiamo guardata (e filmata) in lungo e in largo (tanto da avervi tirato fuori già stamattina, in tempi record, un primo videoreport generale), la nostra coccarda la vogliamo assegnare ad Artistocratic, spazio bolognese gestito da Tommaso Stefani e Federico Palazzoli e appena reduce dalla tappa transalpina di Paris Photo.
Rigoroso lo stand, orientato tutto sulla fotografia ma diviso in due sezioni. Da un lato il colore e il taglio ultracontemporaneo di quattro giovani, tra cui il bravo Nicola Vinci con la sua serie di spazi-portait ispirati a personaggi storici; dall’altro il bianco e nero storico e drammaticamente grafico del grandissimo Mario Giacomelli, con una selezione di foto che punta sul coté più sperimentale della sua ricerca. Un Giacomelli meno noto, forse, che nel suo inconfondibile approccio al paesaggio e alla forma rivela sorprendenti connessioni con la land art, la performance e l’astrattismo. Per l’occasione, Artistocratic insieme a Katiuscia Biondi (direttrice dell’archivio Mario Giacomelli di Sassoferrato, nonché nipote del maestro) ha presentato il volume dedicato all’artista marchigiano “Sotto la pelle del reale”, in uscita il prossimo 2 dicembre per i tipi di 24 Ore Cultura.
– Helga Marsala
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