Una patente per la fama, più che un premio. Ecco i magnifici sei finalisti dell’Hugo Boss Prize 2012
De Coubertin permettendo, diciamo subito quello che c’è in palio: una mostra personale al Guggenheim Museum di New York, e 100mila dollari, giusto per le spese minute. Cose che – specie se si fa l’artista di mestiere – non è poi così male vincere, fermo restando che è comunque prestigioso partecipare. Parliamo dell’Hugo Boss Prize, […]
De Coubertin permettendo, diciamo subito quello che c’è in palio: una mostra personale al Guggenheim Museum di New York, e 100mila dollari, giusto per le spese minute. Cose che – specie se si fa l’artista di mestiere – non è poi così male vincere, fermo restando che è comunque prestigioso partecipare.
Parliamo dell’Hugo Boss Prize, premio organizzato dal 1996 dal museo newyorkese e promosso dalla nota griffe tedesca di luxury men’s wear. Che ora comunica il sestetto dei finalisti per l’edizione 2012, che, come da tradizione, mette in fila una shortlist delle meraviglie. Lotta aperta, dunque, fra Trisha Donnelly, Rashid Johnson, Monika Sosnowska, Danh Vo, Tris Vonna-Michell e Qiu Zhijie. Il vincitore, che erediterà lo scettro dal pittore tedesco Hans-Peter Feldmann, sarà annunciato il prossimo autunno, dopo la selezione della giuria formata da direttori di musei, curatori e critici, presieduta dal curatore capo del Guggenheim Nancy Spector.
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