È il primo non olandese, ed è italiano. Francesco Stocchi nominato curatore di arte moderna e contemporanea del Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam

A San Silvestro mancano ormai due settimane, ma per i curatori nostrani i fuochi d’artificio quest’anno arrivano in anticipo. Già, perché a due giorni dall’annuncio della nomina di Francesco Manacorda alla direzione della Tate Liverpool, arriva la notizia di un nuovo successo tricolore sulla scena internazionale. Francesco Stocchi è stato infatti chiamato a far parte […]

A San Silvestro mancano ormai due settimane, ma per i curatori nostrani i fuochi d’artificio quest’anno arrivano in anticipo. Già, perché a due giorni dall’annuncio della nomina di Francesco Manacorda alla direzione della Tate Liverpool, arriva la notizia di un nuovo successo tricolore sulla scena internazionale. Francesco Stocchi è stato infatti chiamato a far parte del team del Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, come curatore di arte moderna e contemporanea. Per il prestigioso museo olandese si tratta del primo curatore straniero: entrerà in carica dal 1 gennaio 2012, ingrossando la pattuglia degli italiani-in-Olanda che già vede Lorenzo Benedetti direttore – dal 2008 – dell’Art Center De Vleeshal a Middelburg.
Come Manacorda anche Stocchi – romano, classe 1975 – ha potuto contare su un curriculum ricco di esperienze internazionali: basato per molti anni a Vienna, è un collaboratore regolare di Artforum; quest’anno ha fatto parte del Comitato Curatoriale di Volta Basel, per citare solo qualche esempio. Nel 2009 è stato tra i fondatori di Art At Work, con Ilaria Bonacossa, Paola Clerico, Ilaria Gianni, Luca Conzato e Riccardo Ronchi. A maggio 2010 ha curato due delle mostre che hanno inaugurato il nuovo Macro, a Roma, dedicate a Jorge Peris e Luca Trevisani. Fondatore della rivista AGMA, ha pubblicato una monografia su Francesca Woodman, e saggi su artisti come Gelatin, Cindy Sherman, Arcangelo Sassolino e Dan Colen.
Mi sento privilegiato di far parte di questa prestigiosa istituzione, che ospita una delle più importanti collezioni del mondo – ha dichiarato Stocchi -. Interdisciplinarità e internazionalismo sono sempre stati la cifra delle mostre del Boijmans, non vedo l’ora di contribuire a progredire ulteriormente su questa direzione”.

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Redazione

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